Consiglio Comunale, tensione tra sindaco e minoranza

di Redazione

Franco PapaSUCCIVO. Doveva essere una seduta di routine, invece la riunione dell’assise tenutasi l’altra sera a Succivo ha evidenziato tutti i limiti e le tensioni dell’attuale momento politico.

Il fatto che coalizione di governo non stia vivendo un buon momento è risultato evidente dal comportamento tenuto dal primo cittadino Franco Papa. Il sindaco è apparso stanco e stizzito, una condizione probabilmente determinata dalle tensioni delle ultime settimane o dall’assenza ai lavori del civico consesso del neo gruppo degli ‘indipendenti’ composto da Giacomo Iovinelli, dall’ex assessore Pietro Paolo Russo, da Domenico Perrotta e dal dimissionario Presidente dell’assise Antonietta D’Errico. Un malessere, quello del primo cittadino, emerso anche dalla dialettica apparsa alquanto approssimata per uno che da sempre e in ogni occasione ha mostrato le sue grandi doti da oratore. Ieri, invece, il sindaco ha perso anche il suo proverbiale ‘savoir fair’, liquidando un intervento politico di Bartolomeo Luongo, capogruppo della minoranza, con un aggettivo poco carino. “Il vostro è un comportamento da guitto”, ha tuonato Papa nell’aula consiliare. L’aggettivo ‘guitto’, in pratica misero, non è piaciuto al consigliere di opposizione Salvatore Perrotta, che ha chiesto al Presidente dell’assise Nicola Di Dio, di far correggere al sindaco l’infelice e offensiva affermazione. Ma Papa ha rincarato la dose: “non è un offesa personale, il vostro comportamento politico è da attori da avanspettacolo”. La tensione tra la minoranza e il sindaco si è stemperato solo nella seconda parte della seduta quando si è votato la Consulta degli Anziani e il membro della minoranza nella Commissione Lavori Pubblici, a causa delle dimissioni di Domenico Perrotta. Mentre il primo cittadino, in nome di un rispetto per il gruppo degli ‘indipendenti’ assenti, ha chiesto ed ottenuto il rinvio della nomina del Presidente del Consiglio Comunale. Ai tanti è apparso un comportamento più opportunistico che di rispetto, stando, infatti, ai ben informati il sindaco non aveva i numeri per eleggere il Presidente, poiché in prima seduta c’è bisogno di una maggioranza qualificata che i tre della minoranza avrebbero fatto venir meno abbandonando l’aula. Cosa giusta sarebbe stata rinviare anche la nomina dell’esponente della minoranza nella Commissione Lavori Pubblici, visto che alla luce delle ultime vicende il gruppo degli ‘indipendenti’ si collocherebbe all’opposizione.

Da ‘Corriere di Caserta’ di Stefano Verde

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