AVERSA. La nomina del consigliere comunale del Gruppo della Libertà Giovanni Tirozzi alla presidenza della Commissione Cultura, grazie al voto favorevole del Pd Francesco Gatto e a quello contrario di due esponenti della maggioranza …
… (e, in particolare, del Pdl come Francesca Marrandino e Michele Galluccio), sarebbe stata autorizzata dai vertici locali del Pdl. Questa la voce insistente che nella mattinata di ieri rimbalzava nei capannelli composti dai politici cittadini presenti, nonostante la pioggia, in piazza Municipio e dintorni. E che la circostanza possa corrispondere al vero lo dimostra il fatto che le ennesime voci di una mozione di sfiducia nei confronti del vicesindaco Nicola De Chiara, che è anche segretario cittadino del Gruppo della Libertà, ossia compagno di partito di Tirozzi, siano state subito messe a tacere in seno al partito di maggioranza relativa.
Nella riunione di martedì del gruppo consiliare del Popolo della Libertà, infatti, non si dovrebbe andare oltre la redazione di un documento che stigmatizzi quanto avvenuto e rimandi tutto allinterpartitico di maggioranza che dovrebbe tenersi il giorno successivo.
Dal Gruppo della Libertà ribadiscono di non vedere alcuna stranezza nellaver conquistato una presidenza di commissione consiliare. Lo scandalo affermano i seguaci di Tirozzi e Nicla Virgilio cera forse prima, visto che non avevamo alcuna presidenza a fronte dellUdc, ad esempio, che ha due presidenze di commissioni (e che commissioni: lavori pubblici e urbanistica) pur avendo, come noi, tre consiglieri.
Sempre in tema di polemiche per le presidenze delle commissioni consiliari, che hanno avuto inizio con le dimissioni di Marrandino (Pdl) da presidente della commissione cultura per presunte inadempienze della sua stessa maggioranza e dellassessore De Chiara in particolare, si deve registrare lipotesi secondo cui la consigliera ex Fi si sarebbe dimessa, in realtà, per non voler avere alcuna carica in vista della nomina del capogruppo consiliare definitivo del Popolo della Libertà. Lantefatto starebbe in una riunione tenuta nel Pdl a luglio, quando si doveva decidere il difensore civico. Elia Barbato, che non aveva alcuna carica, laveva rivendicato a sé proprio per questa circostanza.
Ora, secondo i bene informati, Marrandino potrebbe (condizionale dobbligo) aver tentato di seguire la stessa strada (rimanere senza cariche) per rivendicare la nomina a capogruppo. Fantapolitica? Chissà.