TEVEROLA. Durante la seduta consiliare di martedì sera, i consiglieri comunali di opposizione Nicola Caputo e Renato Cocchiaro hanno costituito il gruppo consiliare del Pd.
Caputo, consigliere regionale, finora faceva parte, assieme a Cocchiaro, del gruppo consiliare Teverola Libera, che prendeva il nome dalla lista civica che lo stesso Caputo capeggiò come candidato sindaco alle comunali del 2004, in contrapposizione al Progetto Civico: Teverola Città dellattuale sindaco Biagio Lusini. Del gruppo facevano parte anche gli altri tre consiglieri della minoranza, Raffaele Improta, Francesco Caputo e Gennaro Caserta. Ma, nel corso della consiliatura vi sono stati dei cambiamenti: Improta ha aderito ad An, Francesco Caputo prima allUdeur poi a La Destra, mentre Gennaro Caserta si è dimesso lasciando il posto al primo dei non eletti Giovanni Improta, di area Forza Italia. Pertanto, a rappresentare Teverola Libera erano rimasti solo il consigliere regionale e Cocchiaro, i quali laltra sera ne hanno decretato la definitiva scomparsa.
Uno schierarsi, a livello partitico, che dovrebbe rappresentare un segnale positivo per lo scenario politico teverolese, ma che invece, paradossalmente, pone in essere lennesima contraddizione in seno al consiglio comunale. Così come fino a pochi mesi fa, quando Caputo e Cocchiaro militavano nellUdeur, non si comprendeva quale fosse la linea politica del Campanile, rappresentato in consiglio anche da tre consiglieri di maggioranza (Raffaele Caputo, Di Chiara e Barbato), oggi non si comprende quale sia la linea del Pd, a cui appartiene, ricordiamolo, il sindaco Biagio Lusini.
Due fazioni, quella del primo cittadino e del tandem Caputo-Cocchiaro, in netta contrapposizione, come è emerso in occasione del recente congresso cittadino del Pd. Cocchiaro, infatti, ha presentato ricorso per chiedere lannullamento del congresso, dal momento che, secondo il consigliere, ci sarebbe stato un colpo di mano di Lusini, il quale avrebbe convocato lassemblea il 28 giugno, senza adeguata attività informativa, per poi rinviarla al giorno successivo. Agli organi di stampa Cocchiaro ha dichiarato che il congresso si è svolto alla presenza di pochissimi iscritti. Non è stata raggiunta la quota del 10% degli iscritti così come previsto dal regolamento. E inoltre non sono stati rilasciati gli attestati di fondatore del Pd agli elettori del 14 ottobre e a tutti quelli che hanno richiesto di partecipare al congresso. E per questo continuava Cocchiaro – che ho presentato ricorso – sostiene Cocchiaro – perché il regolamento non è stato rispettato e il sindaco Lusini, nella sua veste di presidente del Pd, non ha assunto un atteggiamento imparziale, facendo così escludere dalla partecipazione al congresso la lista Itinerario democratico, senza addurre giustificazioni plausibili. Un grave attacco alla democrazia e alla libera espressione dei cittadini. In sostanza, Lusini non ha non ha ammesso la lista di Caputo e non ha voluto che qualche nome indicato dal consigliere regionale entrasse a far parte di quella già presentata. Decisione che il sindaco così motivava: Non mi è restato altro da fare. Mi è stato riferito che certe persone non possono entrare nel coordinamentocittadino in quanto, non avendo partecipato alle primarie del 14 ottobre, hanno solo fatto richiesta di iscrizione e non sono ancora iscritti.
Insomma, di spirito unitario nel Pd, almeno per il momento, a Teverola scarseggia.