La lapide dei carabinieri martiri circondata da spazzatura

di Antonio Arduino

la lapide in via RomaTEVEROLA. Qui, vittime della rappresaglia nazi fascista, caddero nell’adempimento del proprio dovere quattordici carabinieri.

Recita così una lapide posta al confine tra Aversa e Teverola per ricordare l’eccidio di 14 carabinieri avvenuto il 13settembre 1943 ad opera di nazisti che battevano in ritirata dopo la sconfitta subita dalle truppe anglo americane nella battaglia di Caiazzo del 12 e 13 settembre di quell’anno, il penultimo della seconda guerra mondiale, l’anno del cambio di casacca italiano. Una ritirata che lasciò una lunga scia di sangue nel casertano, colpendo ben 14 paesi. Teverola era tra questi. Dove, secondo le cronache del tempo, riportate dai principali quotidiani statunitensi, vi furono sedici vittime, due cittadini aversani e quattordici carabinieri della zona. I quattordici a cui fa riferimento la lapide fatta apporre dal comitato civico locale il 25 settembre 1949, trasformatasi, negli anni, da segno di rispetto in una sorta di mini discarica.

la lapide in via RomaLa segnalazione arriva da un cittadino che, ricordando come – tra l’altro – siano state dimenticate le altre due vittime di quella strage, forse perché cittadini aversani, fa notare la completa mancanza di cura posta a quel monumento da parte non solo delle autorità comunali di Teverola, territorio in cui ricade la lapide, ma anche da parte di quelle aversane. Perché, se quelle di Teverola essendo “proprietarie” della lapide dovrebbero intervenire, anche le autorità comunali di Aversa avrebbero il dovere di farlo per ridare dignità al “monumento” considerando che le due vittime dimenticate erano cittadini aversani e che sia di fronte che qualche centimetro più in la si è nel comune di Aversa.

“Invece – dice il cittadino – la lapide è circondata da spazzatura, perché giusto avanti è stato collocato un grosso cestino getta rifiuti e c’è chi le deposita accanto sacchetti neri o chi getta residui alimentari nell’aiuola in cui è edificata su un pilastrino dal quale, tra l’altro, è caduta da tantissimo tempo senza che nessuno si sia mai attivato per restaurarla, nemmeno i carabinieri che proprio accanto alla lapide hanno il cartello indicato della stazione locale. Però – conclude – tutti se ne ricordano nel giorno commemorativo della resistenza. L’assessore alla cultura di Aversa non potrebbe fare qualcosa?”.

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