TEVEROLA. In attesa della definizione del processo, giunge la revoca della misura per AntonioPisano di Teverola.
Luomo,arrestato lo scorso anno con laccusa di aver favorito la latitanza del pericoloso boss Giuseppe Setola, venne arrestato su disposizione della Dda di Napoli. Dopo un periodo di detenzione in carcere,su richiesta dei difensori, i penalisti Enzo Guida, Massimo DErrico e Paolo Cacciapuoti, ottenne la scarcerazione, rimanendo, però, la sottoposizione allobbligo di dimora nel comune di residenza. Misura che è rimasta in atto sino allaltro giorno, quando il Tribunale del Riesame di Napoli ha accolto lappello dei difensori, revocando questa misura di natura non custodiale. Orasi attende la discussione dei difensori e la sentenza, che dovrà essere emessa dalGup del Tribunale di Napoli.
Il processo è in programma per il prossimo 8 febbraio, dopo che si sono stati una serie di rinvii, a causa dellastensione degli avvocati. La requisitoria del Pm già cè stata, con la richiesta di condanna a quattro anni di reclusione per Giovanni Iuliano e due anni e sei mesi per Pisano. Ad eseguire lordinanza furono i carabinieri del reparto territoriale di Aversa.
Secondo laccusa, Pisano avrebbe preso in affitto limmobile a Trentola Ducenta, dove Setola si rifugiava e dal quale, poi, scappò attraverso la rete fognaria. Setola fu arrestato dopo due giorni a Mignano Montelungo. Le indagini consentirono di verificare che per limmobile dove si nascondeva il latitante del clan dei Casalesi era stato stipulato un contratto di locazione regolare proprio da Pisano. Allallestimento del covo, secondo gli inquirenti, avrebbe contribuito anche Iuliano, come intermediario con i proprietari dellimmobile.