Il muro di Via Campanello aperto ai pedoni

di Redazione

 TEVEROLA. Finalmente il muro che divide in due tronconi la prima traversa di via Campanello è stato aperto parzialmente al traffico.

Il Comitato Civico “Teverola in Positivo” si vede accogliere, dall’amministrazione comunale, anche se parzialmente, una delle tante richieste rivolte al superamento del degrado nel Rione Casaluce. Data storica quella di sabato 2 ottobre 2010, dopo 30 anni i cittadini potranno transitare almeno a piedi per la prima traversa di via Campanello per recarsi al Rione Casaluce e viceversa. Ne guadagneranno in sicurezza i bambini che scavalcavano il muro per recarsi a scuola, i pedoni ed i disabili che, per forza di cose, dovevano raggiungere il centro affrontando i pericoli del traffico veicolare sulla provinciale Teverola-Casaluce.

Ma dopo questa timida iniziativa, il Comitato Civico “Teverola in Positivo” si aspetta dall’amministrazione comunale che vengano presi tutti i provvedimenti per eliminare, in tempi rapidi, il degrado che caratterizza da sempre l’intero Rione e gli annosi problemi ripetutamente denunciati e sistematicamente disattesi, quali: rendere esecutivi gli atti deliberativi – n. 48 del 17/12/2010 del commissario prefettizio e n. 18 del 17/02/2010 dell’attuale responsabile tecnico, architetto Francesco Mattiello, affinchè i cittadini automobilisti non vengano privati del diritto di circolazione su una strada pubblica.

Il comitato ricorda: che in campagna elettorale, e se non era solo propaganda, qualche esponente dell’attuale giunta era favorevole all’esecuzione delle delibere citate; che del muro in questione, che di fatto divide il paese dal Rione Casaluce, non esiste un proprietario, non esiste un permesso per la sua costruzione e sarebbero da perseguire, in opportune sedi, eventuali responsabili di questo abuso che da anni danneggia i cittadini tutti di Teverola; inoltre, la demolizione totale del muro sarebbe una valvola di sfogo per alleggerire il traffico in via Roma nelle ore di punta; l’antenna posta sulla centrale Telecom della quale si chiede da tempo (come da regolamento comunale) un decentramento e di installare centraline per la misurazione delle onde elettromagnetiche; la mancanza di qualsiasi indicazione dei nomi delle varie strade; il controllo del traffico e dei dissuasori di velocità per evitare che si scambiano le nostre strade per piste automobilistiche o motociclistiche. E in ultimo, ci sono, i cosiddetti standard comunali che sono discariche a cielo aperto dove si può trovare di tutto, immondizia, materiali di risulta (e insieme a questi sicuramente dell’amianto) che sicuramente inquinano e favoriscono il proliferare di topi. Inoltre, l’erba incolta rende la zona particolarmente pericolosa per i numerosi incendi che si propagano sistematicamente che, oltre a riempire di fumo e cenere le abitazioni circostanti, rendono l’aria irrespirabile, contribuendo ad aggravare le patologie allergiche deiresidenti.

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