Modificato regolamento accesso agli atti: insorge l’opposizione

di Redazione

 TEVEROLA. La maggioranza Lusini modifica alcuni articoli del regolamento del Consiglio comunale e l’opposizione grida allo scandalo.

“Violando quanto stabilito dalla Costituzione e dal Testo unico degli enti locali – spiegano i consiglieri del gruppo ‘Patto per Teverola’ – la maggioranza, nell’ultima seduta consiliare del 2 maggio, ha modificato in modo illegittimo gli articoli 37 e 38 del regolamento del Consiglio, al solo scopo di ostacolare l’accesso agli atti da parte della minoranza”.

Quattro le “conseguenze” che, sottolinea l’opposizione, produrranno tali modifiche: “Per evadere una semplice richiesta di copie degli atti, i consiglieri non dovranno aspettare più tre giorni (già più che sufficienti) ma 15 giorni lavorativi occorrenti anche solo per visionare un semplice registro. Inoltre, l’accesso agli atti dovrà essere proposto solo dai capigruppo consiliari presenti violando così i diritti riconosciuti dalla legge a tutti i consiglieri. Si vuole anche stabilire che l’accesso non avvenga quotidianamente ed in qualsiasi ora della giornata, ma solo in due giorni prestabiliti e in orari prefissati. Infine, la maggioranza ritiene che il diritto di accesso agli atti sia anche quello della semplice visione degli stessi”.

A tal proposito, i consiglieri Melillo, Barbato, Menale, Picone e Pezzella, ricordano la sentenza (numero 6963/2010) con cui il Consiglio di Stato ha confermato che i consiglieri hanno un diritto di accesso non condizionato a tutti gli atti che possono essere utili all’espletamento del loro mandato. E annunciano di aver chiesto un incontro col Prefetto e informato della vicenda i ministeri dell’Interno e della Pubblica amministrazione. “E’ chiaro, dunque, – conclude l’opposizione – che si applicano regole da regime dittatoriale e totalitario, con cui si nega all’opposizione il controllo dell’attività amministrativa”.

Inoltre, gli esponenti del ‘Patto per Teverola’ denunciano altre carenze: “Sono trascorsi oltre sette anni dall’obbligo di istituire il protocollo informatico affinché ai cittadini fosse garantita la data certa e l’immodificabilità delle registrazioni, ma ancora oggi agli amministratori di maggioranza fa comodo ignorare questa legge tenendo in essere un registro di protocollo cartaceo facilmente suscettibile di falsificazioni. Inoltre, l’affissione degli atti all’Albo Pretorio tradizionale dal 1 gennaio scorso non ha più valore di pubblicità legale, è come non esistesse, con la conseguente inefficacia degli atti, pubblicazioni matrimoniali comprese. E’ obbligatorio, infatti, l’albo pretorio on line”.

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