AVERSA. In merito ai legittimi interrogativi sollevati dal consigliere comunale Paolo Santulli è ben evidenziare che, allo stato esistono alcuni punti fermi da illustrare dei quali è necessario partire.
Così esordisce lavvocato Giuseppe Somma, legale del Comune di Aversa sulla questione dellarea ex Texas.
Il primo punto spiega Somma è il provvedimento con il quale lAmministrazione comunale, in sede di autotutela, ha annullato il permesso di costruire 150/2007 che autorizzava la realizzazione delle strutture commerciali in questione. Secondo, la mancata impugnativa di tale provvedimento da parte della società Yorik. Infine, la sentenza (n. 7997/2009) con la quale
Altra questione su cui Somma fa alcune precisazioni è quella che attiene allazione di risarcimento danni che la società Yorik ha preannunciato di voler intraprendere. Il legale della società spiega Somma ha dichiarato è in corso di notifica atto di citazione per il risarcimento dei danni subiti dalla Yorik, per diversi milioni di euro, proprio alla luce di quanto testualmente ed inequivocabilmente affermato dal Tar nella sentenza citata (7996/09), secondo la quale, nel merito, la richiesta di Yorik, come avanzata in altri casi da altre società, era assolutamente fondata. In sostanza, secondo il legale della società, sarebbe proprio la sentenza intervenuta a legittimare una richiesta di risarcimento danni per milioni di euro. In proposito, posso dire che per ottenere il risarcimento del paventato danno la società Yorik dovrà dimostrare che gli è stato illegittimamente negato il bene della vita che aveva richiesto e cioè il permesso di costruire per realizzare il centro commerciale.
Tornando alla sentenza, lavvocato aversano sottolinea che se pure il provvedimento di diniego impugnato dalla Yorik fosse stato annullato (ma ciò non è avvenuto) il Tar non si sarebbe mai potuto sostituire allAmministrazione imponendole di rilasciare il permesso di costruire ma le avrebbe chiesto di rideterminarsi. E siccome lAmministrazione in sede di annullamento ha evidenziato che esiste una insormontabile incompatibilità tra la struttura commerciale in oggetto e la destinazione urbanistica industriale di detta zona, ho qualche difficoltà a comprendere come il legale della Yorik sia arrivato ad affermare, che secondo il Tar la richiesta avanzata dalla Yorik era assolutamente fondata. Al più, il Tar avrebbe potuto dichiarare la illegittimità del diniego per come motivato senza però affermare il diritto della Yorik ad ottenere il permesso di costruire. Diritto che, senza tema di smentita, non credo che la società abbia mai avuto. Ed allora se ci sarà una richiesta di risarcimento non credo che a legittimarla possa essere proprio la sentenza richiamata. Vero è che nella stessa le spese di giudizio vengono poste a carico del Comune ( ma questo accade anche nel giudizio nel quale i commercianti impugnano il permesso di costruire per la realizzazione del centro commerciale) ma di qui a ritenere che tale condanna alle spese dimostri che
Peraltro, aggiunge Somma in sede di annullamento del permesso di costruire (che proprio non si capisce perché non sia stato impugnato da chi oggi paventa una richiesta danni per milioni di euro)
Alla stessa Amministrazione, oggi, conclude lavvocato non resta che attendere con serenità le richieste di risarcimento danni ed affrontare con impegno lazione giudiziaria. Quanto allimpugnativa del Siad, trattasi di un capitolo nuovo che nulla a che vedere con la vicenda in questione. Vicenda, e qui parlo da cittadino, nata male fin dallinizio. Quanto alla richiesta di conoscere il nome dellavvocato che tutela il Comune in questa vicenda, sono sicuro che non sia dettata da motivi polemici, e con ciò sono a disposizione del sindaco per fornire qualsivoglia chiarimento in ordine alla mia condotta professionale.