Zona Pip, Buonpane a Fumo: “Non abbiamo messo da parte i tecnici”

di Redazione

 Teverola. Non è il massimo interloquire con le persone a mezzo comunicati stampa ma, visto che sono stato direttamente e personalmente chiamato in causa dall’ingegner Fumo, …

… il quale, pur avendo i miei recapiti, ha preferito questo canale per manifestare una sua perplessità (per non dire un giudizio!), mi trovo costretto a fare delle precisazioni.

Considerate le preoccupazioni dei cittadini derivanti dalla possibilità che le attività industriali a ridosso della città possano in qualche modo pregiudicare la salute dei medesimi, il movimento “Ad Alta Voce”, tempo addietro, ha proposto di organizzare una conferenza finalizzata ad accertare la reale entità dell’impatto ambientale di dette attività industriali.

E’ stata, pertanto, ritenuta necessaria una riunione collegiale, con la partecipazione, oltre che degli organizzatori della conferenza, di rappresentanti delle istituzioni locali (a prescindere dalla “politica” a cui fa riferimento l’ingegner Fumo nel suo comunicato); di rappresentanti dell’azienda che desta maggiore preoccupazione ai cittadini (la Meridionale Alluminio, appunto) e dei cittadini stessi, in particolare, degli abitanti delle zone interessate che hanno contattato me ed altri esponenti del movimento.

Il 13 febbraio, presso la sede della Meridionale Alluminio, sono stati chiesti chiarimenti in ordine alle questioni già elencate nei precedenti comunicati e presenti sulle pagine di Pupia. La Meridionale Alluminio si è formalmente impegnata “a fornire risposte scritte e documentate ai cittadini, per il tramite del movimento civico Ad Alta Voce, entro trenta giorni” (così come riportato nel verbale della riunione firmato da tutti i presenti).

L’ente locale, in persona del sindaco Lusini e dell’assessore Di Santo, anche in considerazione delle risultanze della conferenza, si è impegnato, con il supporto di un tecnico, “ad accertare l’entità dell’impatto ambientale della Meridionale Alluminio srl sulla salute dei cittadini e, eventualmente, a formulare proposte e/o realizzare progetti volti alla prevenzione e/o controllo di qualsivoglia pericolo ambientale, che la stessa società si impegna a considerare in modo serio e puntuale”.

I cittadini, considerati i chiarimenti in ordine alle questioni poste, “con il supporto del movimento civico Ad Alta Voce, nonché di tecnici esperti in materia ambientale, faranno pervenire proposte e/o progetti volti alla prevenzione e/o controllo di qualsivoglia pericolo ambientale, che la stessa società si impegna a considerare in modo serio e puntuale”.

Pertanto, giusto per tranquillizzare l’ingegner Fumo e chi nutrisse le sue stesse perplessità, la conferenza è solo iniziata il 13 febbraio, con una prima riunione dedicata esclusivamente ai cittadini che hanno avuto la possibilità di esporre questioni, in modo sentito e non strumentale, all’azienda e alle istituzioni. Avute le “risposte scritte e documentate”, così come previsto, verranno interpellati i tecnici e gli esperti in materia ambientale per una valutazione (oggettiva e non strumentale) e per formulare eventuali proposte e/o progetti.

Il movimento Ad Alta Voce non ha preferito la politica alla tecnica, così come contestato dall’ingegner Fumo. Semmai ha ritenuto opportuno coinvolgere le parti interessate (tutte!), esponendosi a facili e scontate critiche, solo ed esclusivamente per tentare di affrontare il problema in modo serio e pragmatico, cercando di evitare inutili giochetti politici, con la speranza di individuare (con l’indispensabile supporto di tecnici che, a loro volta, vorranno evitare di dare spazio ad inutili giochetti politici) misure preventive e di controllo che richiedono per forza di cose il coinvolgimento dell’ente locale.

In altre parole, piuttosto che la politica alla tecnica, abbiamo preferito i fatti alle chiacchiere. Inoltre, lo svolgimento della conferenza e la circostanza che i tecnici in materia ambientale hanno un importante ruolo nella stessa, sono stati spiegati in tutti i precedenti comunicati stampa del movimento Ad Alta Voce. Una lettura più attenta degli stessi avrebbe evitato questo spiacevole equivoco.

L’ultima precisazione riguarda l’intimazione che l’ingegner Fumo mi rivolge, riguardante l’eventuale uso di documenti dal medesimo inviatimi. Ancora una volta, voglio tranquillizzarlo ricordandogli che qualche legge la conosco anch’io e che non sono solito mettermi la professione sotto i piedi, come si suol dire.

Pasquale Buonpane, presidente di “Ad Alta Voce”

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