Teverola. Con lavvicinarsi della Pasqua avevano preteso dal titolare di un supermercato di Teverola il pagamento di una tangente per il mantenimento dei carcerati di Casale, ma sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile diCaserta.
In manette, con laccusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e dal fine di agevolare il clan dei casalesi, Domenico Maiello e Orlando Righetti. Lordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, rappresenta la conferma di un provvedimento di fermo del 25 marzo scorso nei confronti dei due indagati.
Dalle indagini emerse che Maiello, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari, tramite Righetti, aveva chiesto al commerciante il pagamento di una tangente di 3mila euro, poi ridotta a 2mila, da versare con lapprossimarsi della Pasqua e, successivamente, in occasione del Ferragosto e di Natale.
Maiello, che ha precedenti per associazione mafiosa, reati inerenti le armi e altri reati associativi, è sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno ed è attualmente ai domiciliari per le continue violazioni alle prescrizioni imposte dal regime restrittivo. Righetti, invece, ha diversi precedenti per minacce. Già nei mesi scorsi, sempre nel corso di investigazioni coordinate dalla Dda partenopea, erano stati arrestati diversi affiliati al clan dei Casalesi, tra cui Umberto Maiello, zio di Domenico.
Le indagini hanno accertato che il gruppo criminale mirava ad attuare una strategia fondata sulla ripresa si legge in una nota del procuratore aggiunto di Napoli, Giuseppe Borrelli di una capillare attività estorsiva, funzionale a consolidare la forza di intimidazione dei Bidognetti.