TRENTOLA DUCENTA. Alla presenza di almeno 500 persone la lista “Libertà con il Polo”, nella serata di giovedì, ha aperto ufficialmente la campagna elettorale.
Presenti il candidato sindaco Giuseppe Apicella, assieme ai venti candidati della coalizione, tra cui il sindaco uscente e consigliere provinciale Michele Griffo, al consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Sagliocco, e al dirigente nazionale di An, avvocato Leonardo Maiolica. Nel corso degli interventi ha preso la parola il candidato Santo Della Volpe, ex consigliere comunale azzurro, il quale ha spiegato i motivi che hanno indotto lui e gli altri due candidati Giuliano Pellegrino e Gaetano Balivo a lasciare la coalizione “Trentola Ducenta Libera” di Nicola Picone per aderire al gruppo Apicella. “Ci siamo resi conto che la posizione del gruppo Picone non aveva niente di politico, bensì l’unico scopo di indebolire il centrodestra, tutto indirettamente a vantaggio dell’altra lista di centrosinistra”, ha affermato Della Volpe, anche a nome di Pellegrino e Balivo.
Santo Della Volpe |
GiulianoPellegrino |
Gaetano Balivo |
Una decisione, quella dei tre candidati, ritenuta da Apicella “una dimostrazione di maturità, di grande senso di responsabilità e appartenenza verso i loro rispettivi partiti, quali Forza Italia, An e Udc”. Il candidato sindaco, durante il suo intervento, ammirando il folto pubblico ha esclamato: “Mai come questa sera sono convinto di essere sulla buona strada. Abbiamo qui 500 persone senza avere come ospite alcun nome di grido”. Un chiaro riferimento alle recenti visite del ministro Di Pietro e del presidente della provincia De Franciscis per sponsorizzare la lista “Arcobaleno” di Nicola Pagano. “La nostra azione di governo – ha poi aggiunto Apicella – sarà contraddistinta da tre parole: legalità, trasparenza, operosità. Questa coalizione è composta da esperti ex amministratori, come il sindaco Griffo e i consiglieri uscenti, e da giovani con grande voglia di fare che daranno nuova linfa al futuro governo cittadino. Si, perché sono certo che vinceremo le elezioni”. Non sono mancate repliche ai diretti avversari, in particolare a Pagano sulle questioni da lui sollevate delle case popolari (167) e dell’istituto “Cottolengo”, trasformatosi per il leader del centrosinistra in una “segreteria elettorale”.
Nicola Pagano |
Per quanto riguarda la 167, Apicella ha risposto: “Pagano dice che la 167 è una mia ossessione. Nella mia vita non ho mai avuto ossessioni, l’unica, se la vogliamo definire tale, è quella di voler fare qualcosa per una città che vuole tenere lontano dal Comune ex amministratori che non hanno fatto niente in passato e che oggi si ritengono salvatori della patria. La 167 è un problema che tanti cittadini vorrebbero capire perché hanno sentito parlare di imprenditori locali che già si dichiarano prossimi esecutori delle case popolari”. Sul Cottolengo: “Quanto detto da Pagano è la cosa più falsa e abominevole che un cittadino possa dire perché offende un’istituzione che, assieme al Pime, è il fiore all’occhiello della città e che c’invidia tutto il mondo. Io da 40 anni sono amico del Cottolengo, Pagano da tale istituzione ha sempre chiesto e mai dato”.