Nuova toponomastica aperta alle proposte dei cittadini

di Redazione

Trentola DucentaTRENTOLA DUCENTA. Saranno più di 60 le strade a ricevere il “battesimo toponomastico” e che finalmente avranno un nome in quello che sarà il nuovo stradario di Trentola Ducenta.

Erano trascorsi anni da quando si era provveduto alle ultime denominazioni stradali, tra l’altro la crescita imperiosa della città ha “gonfiato” a dismisura la nuova carta geografica di quello che una volta era un semplice paesetto alle porte di Aversa. Enrico Berlinguer, Paolo Borsellino, Giovanni Leone, Giuseppe Saragat, Bettino Craxi, Caduti sul Lavoro, Caduti di Nassiriya, solo alcune delle nuove indicazioni stradali. Un ricordo anche per quelli che sono stati ex sindaci della città e quindi Eraldo Griffo, Arnaldo Cielo e Mario Severino, solo recentemente scomparso, da tutti ricordato anche come presidente dell’Usl di Aversa e dell’Asi, per lui c’è voluta la dispensa della Prefettura, visto che non era ancora trascorso il “periodo minimo” dalla scomparsa. La novità “vera” è quella che restano ancora delle indicazioni da fare. Sindaco ed amministrazione, nel segno di dare discontinuità ad una serie di procedure “arcaiche”, hanno voluto lanciare un messaggio alla cittadinanza tutta. Ogni singolo cittadino potrà infatti comunicare la propria volontà ad intitolare una di queste strade con una denominazione a lui cara. L’indicazione va trasmessa al sindaco, con proposta diretta (lettera, consegna a mano, e.mail etc.), tra tutte le proposte che perverranno sarà effettuata la scelta per le ultime strade da nominare. Ora si dovrà andare a regolarizzare l’intera procedura provvedendo a realizzare le targhe stradali, la numerazione e naturalmente un nuovo stradario della città, una sistemazione generale fortemente richiesta dalla cittadinanza, ma anche da quanti con strade e numeri civici ci lavorano quotidianamente.

Ci piace in modo particolare questa disponibilità dell’amministrazione di Nicola Pagano e ci piace lanciare da queste pagine di Pupia una proposta, senza poi chiedere troppo: intitolare una strada alla “libertà di stampa”, o anche alla più pura e semplice “libertà”, troppo spesso concetto astratto che, però, tante volte chi scrive, con passione ed amore della democrazia, riesce a mettere in risalto anche a rischio della propria di “libertà”.

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