E ora la moda del “senza casco”

di Redazione

TRENTOLA DUCENTA. Le ultime settimane di caldissima estate e la chiusura delle scuole hanno fatto sì che tutti gli amanti di ciclomotori e motociclette di svariate cilindrate mettessero definitivamente su strada i propri bolidi per rincorrere la frescura del vento, caldo, di questi giorni.

Velocità ed equilibrismi a parte, unica vera uniforme prerogativa della guida delle due ruote a Trentola Ducenta, ma riteniamo senza ombra di smentita in tutto l’agro aversano, è la totale assenza del casco da parte di tutti i guidatori, siano essi giovani, come persone attempate, siano essi guidatori di semplici motocicli che di veri e proprio bolidi della strada. Inutile dire che l’obbligo dall’articolo 171 del codice della strada che impone l’uso del casco, sia esso leggero, che aperto, che integrale, è assolutamente non rispettato in città. Ne sono esempio visibile e tangibile le decine e decine di giovani che sostano proprio davanti al Comando dei Vigili Urbani in Piazza Marconi, tutti rigorosamente senza casco, o che sfrecciano davanti all’auto dei Carabinieri, strafregandosene assolutamente di questo obbligo della legge. Un obbligo che attenzione tende fondamentalmente a tutelare proprio il conducente del veicolo. I dati proprio dell’estate che arrivano dai Pronto Soccorso, dall’emergenza e dai reparti di neurochirurgia sono impressionanti ed il costo sociale di questa stupida “moda” altissimo. Fare il “guappo” senza casco è una delle azioni da “uomo forte” del guidatore su due ruote, ma crediamo anche che un pizzico di vergogna debbano sentirla amministratori pubblici e forze dell’ordine, inermi davanti a tanto sfacelo. Potremmo poi parlare di guida pericolosa, contro mano, sorpassi limite, surplus di persone sul mezzo, ma questa è un’altra storia e forse è meglio non allungare la minestra.

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