Camorra, un “mago” invitò la madre di Santoro a denunciare

di Redazione

Salvatore Santoro TRENTOLA DUCENTA. Ed ora il giallo si colora anche di strambo, questa la prima idea che ti viene quando ascolti la conferma del fermo e le motivazioni che faranno stare ancora in carcere il trentolese Salvatore Santoro e Massimiliano Napolano, ritenuti “fiancheggiatori” di Giuseppe Setola.

I gip di Napoli e Santa Maria Capua Vetere hanno quindi voluto dare fede alle dichiarazione dei collaboratori di giustizia Oreste Spagnuolo ed Emilio Di Caterino e proseguire nelle attività di indagine nei confronti dei due arrestati, mantenendoli agli arresti in carcere. Lo “strambo” nasce poi nella lettura dei verbali, in gran parte già riportati da altre testate giornalistiche (vedi Il Mattino del 28 ottobre con un pezzo di Rosaria Capacchione), in cui si parla di una telefonata “molto particolare” tra la mamma di Salvatore Santoro e il “mago Filippo”, un cartomante di quelli che effettuano prestazioni telefoniche a pagamento. La donna, nel suo ruolo di madre, probabilmente afflitta dalle preoccupazioni per il suo giovane figlio, Salvatore Santoro deve ancora compiere 21 anni, si affida ad un telefonata di quelle della “speranza”, cercando di avere lumi sul futuro del suo ragazzo. La telefonata risale al 13 ottobre e viene regolarmente intercettata e registrata dalle forze dell’ordine. La durata è di circa mezzora, quindi anche alquanto costosa per chi chiama. La signora vede il figlio strano e teme che possa essersi avvicinato ad un qualche gruppo non proprio particolarmente a posto e confessa al mago di aver chiamato per “…sapere della situazione di mio figlio, il secondo, non sto capendo niente…”. Queste le parole angosciate della povera madre che subito dopo chiede anche se vi sia pericolo di un arresto del ragazzo. Il mago dopo un primo momento di difficoltà, dove dice che non vi sono problemi, si immedesima e comincia a capire di che cosa si sta parlando e allora fa intravedere la possibilità di qualche denuncia. La povera signora parla del famoso caffè che il giovane portava in giro, ma cita anche il fatto che un pentito ora sta parlando. Il mago Filippo chiude consigliando alla donna di andare con il marito a parlare con il giudice, “…tuo figlio deve dire la verità comunque…”.

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