TRENTOLA DUCENTA. La Scuola Media Statale S.Giovanni Bosco di Trentola Ducenta ha voluto ricordare il sacrificio di Attilio Romanò, giovane napoletano trucidato dalla camorra il 24 gennaio del 2005.
A primo impatto gli inquirenti credono che lomicidio sia quello normale di un regolamento di conti tra bande opposte. Poi la tristezza immensa a sapere che a cadere sotto i colpi feroci della delinquenza di Scampia è un ragazzo per bene, un lavoratore, un giovane che solo quattro mesi prima si era sposato e che conduceva con un socio un negozio di telefonia. Il gigante buono come lo chiamavano i suoi amici era stato ucciso senza un vero perché, forse solo per errore.
Abitava a Lusciano con la moglie Natalia. La Regione Campania allepoca stanziò per le vittime di camorra circa 3 milioni e mezzo, soldi passati al Comune di cui non si è più saputo nulla, servivano per dare sostegno alle vittime di camorra. Liniziativa del personale docente della Scuola Media di Trentola Ducenta, con a capo la dirigente, professoressa Luciana Di Caprio, amica di famiglia dei Romanò, ha voluto dare continuità a quel filo sottile che da mesi a Trentola Ducenta si sta facendo crescere , teso a dare conoscenza di fatti, persone, momenti collegati con la vita che non dovrebbe esistere. La cerimonia intensa e semplice ha voluto ricordare con una fiaccola accesa il sacrificio di un uomo onesto.
A Trentola Ducenta lanno è cominciato con la presentazione al Liceo Scientifico del libro La Bestia di Raffaele Sardo, si continua qui con Attilio Romanò, ricordato anche da Libera e dallamministrazione comunale che era rappresentata dal sindaco, Nicola Pagano, si continuerà nei prossimi giorni, visto che sempre nellambito dei Cento Passi verso lanniversario della morte di don Peppino Diana, arriverà in città, Ferdinando Imposimato, magistrato, ex deputato, fratello di Franco, barbaramente trucidato dalla camorra, proprio per le attività di Ferdinando.
La visita articolata, partirà dalla Casa Famiglia che ospita la Compagnia dei Felicioni quindi si svilupperà con dibattiti, incontri e con la proiezione nelle scuole del film che ricorda Iqbal il giovanissimo bambino sindacalista trucidato in Pakistan. La lunga marcia contro la camorra in queste terre non si ferma, merito anche del coraggio e del ricordo della gente di buona volontà.