TRENTOLA DUCENTA. Folla delle grandi occasioni sabato sera allinaugurazione della sezione cittadina del Movimento per le Autonomie.
A ricevere i partecipanti il coordinatore cittadino Salvatore Mazzara. Presenti il sindaco Nicola Pagano, il coordinatore provinciale e sindaco di Succivo Franco Papa, il responsabile regionale del Movimento Antonio Milo e il presidente nazionale del movimento e viceministro degli Esteri, Vincenzo Scotti.
La nostra sede, – ha detto Mazzarra – non sarà solo un punto di riferimento per aggregazioni sociali e politiche, ma un punto di ascolto dove tutti, potranno rappresentare esigenze che verranno portate con la dovuta attenzione e considerazione nelle sedi opportune, per una ragionevole soluzione. Al centro della nostra azione rimane la persona umana con i suoi diritti, i suoi doveri, le sue aspettative, ma soprattutto il diritto al lavoro, in particolare per giovani.
Il sindaco Pagano ha commentato: La presenza del Movimento per le Autonomie vuol dire ridare entusiasmo alle battaglie e rivendicazioni legittime del nostro Mezzogiorno, oggi che interessi economici si stanno radicalmente spostando al Nord.
Sviluppo del Mezzogiorno, Famiglia, Legalità, Lavoro – ha aggiunto il coordinatore Milo – sono alcuni dei temi che contraddistinguono il nostro impegno, siamo una formazione capace di dare risposte alla gente, per questo siamo distanti dalla sinistra, ma distinti anche dal centro destra, team nel quale siamo impegnati, che però non abbiamo esitato in alcune occasioni di contrastare.
A chiudere i lavori il viceministro Scotti: Il nostro Movimento vuole ridare alla politica le radici che sono la gente del territorio. Viviamo una democrazia seriamente in pericolo, questo perché la televisione ha fatto nascere il salotto della politica dove si seguono anche congressi, voluti dai capi, che scelgono tutto persino atmosfere ed effetti delle luci, non si discute più della gente tra la gente, una volta si sfiorava lo scontro anche fisico, questo per confrontarsi, oggi tutto si spostato pericolosamente sui giornali e in tv. Io decido, io faccio, non è consentito nemmeno ai capi delle grandi potenze economiche, che non possono decidere senza dialogo. Federalismo non significa tagliare le rappresentanze del territorio, al di là della consistenza numerica, con la quale si può anche non essere daccordo, però bisogna ascoltare. La classe dirigente deve rispondere al territorio, non con la loro assoluta fedeltà al capo che li ha scelti, questo è un diritto costituzionalmente tutelato, il parlamentare rappresenta senza vincolo di mandato il popolo che lo ha eletto.
Scotti, al termine, ha annunciato una serie di incontri specifici sul territorio.