TRENTOLA DUCENTA. La nuova generazione politica devescendere in campo, lo afferma il dottor Vincenzo Santo che, in vista delle elezioni comunali del 2011, auspica una massiccia presenza di nuove leve.
Da mesi ormai si sente parlare di nuovi gruppi o compagini, o meglio ancora di associazioni che si stanno organizzando per la prossima tornata elettorale, che presumibilmente si terrà nella prossima primavera. Le varie compagini che si sono formate sono il frutto di un trasformismo delle vecchie associazioni già presenti sul nostro territorio da anni, e che nessuna innovazione o sviluppo territoriale hanno portato se non quello di curare i propri interessi a discapito di una città, che oggi, agli occhi degli estranei, si mostra invivibile.
Quando poco più di un anno fa, su invito di qualche amico, decisi di scendere nellagone politico trentolese pensavo di essermi calato in un ambiente dove linteresse collettivo fosse posto davanti e prima di ogni cosa, ma questa situazione alla fine si è rivelata unillusione, onde evitare equivoci questatteggiamento era tenuto da circa il 90% del Consiglio comunale trentolese, che guarda caso poi è il consiglio comunale che da 20 anni viene puntualmente rieletto per mancanza di alternativa politica, o come qualche politologo trentolese in futuro dirà di alternanza al potere.
Questi mesi hanno visto alla ribalta i soliti despoti in cerca di uninvestitura, che in realtà per molti già esiste, e pseudo-leader di associazioni che per puri fini personalistici tendono a definirsi come i nuovi Tremonti. A questi metodi le nuove generazioni non devono sottostare, ma proporre soluzioni alternative, che diano una speranza di rilancio territoriale. E arrivato il momento che i giovani si assumano le loro responsabilità e che si presentino, qualora lo vogliono, sulla scena politica. Cè la necessità, e deve esserci la volontà, di non mostrarsi come un ripulisci delle vecchie compagini, ma presentarsi come una nuova generazione che abbia la volontà e le capacità di mettersi a disposizione dellintera cittadinanza.
Auspico a breve incontri tra le nuove leve della politica trentolese per mettere in piedi un progetto serio e con delle fondamenta stabili e durature, anche perché peggio di come hanno fatto i nostri predecessori, onestamente, non si può fare. Qualora qualche vecchio amministratore fosse pronto a scendere in campo e a sposare questo possibile nuovo progetto, deve essere cosciente che dovrà farlo come un primus inter pares, allora sarà il benvenuto, ma escludo categoricamente di sedermi a tavoli dove i vecchi vogliono mostrarsi come guida politica per la nuova classe politica che Trentola Ducenta merita.