Edilizia popolare al posto del verde pubblico

di Nicola Rosselli

Mariano D’AmoreAVERSA. Con una semplice delibera di giunta comunale cancellati ben sedicimila metri quadrati di verde pubblico per far posto ai famigerati alloggi di edilizia popolare.

Un’azione che giunge dopo anni di “palleggiamento” sull’insediamento di questi ottanta alloggi. A denunziare la situazione il coordinatore aversano del Pd Mariano D’Amore. “L’Amministrazione Ciaramella persiste nella politica di distruzione delle aree verdi superstiti. L’ultima decisione è di utilizzare 16mila metri quadri al confine con Gricignano, destinati dal Prg a verde pubblico e servizi, alla costruzione di 76 appartamenti di edilizia popolare”.

“Non ci si venga a dire – continua l’esponente del Pd – che è stata una decisione necessaria, assunta in condizioni di urgenza per non perdere i finanziamenti regionali. Innanzitutto, un’amministrazione che opera sempre in condizioni di urgenza dimostra di non saper programmare. L’urgenza non può giustificare atti illegittimi, qual è appunto la delibera di Giunta di cui discutiamo, che fa passare come semplice modifica ad un piano di zona quella che è invece una vera e propria variante al Piano Regolatore”.

Per quanto riguarda la necessità di una scelta che, a prima vista, appare più che inopportuna, D’Amore conclude: “C’è poi una questione di politica urbanistica. La cosiddetta Area Terza, al confine con Gricignano, è uno dei tanti quartieri dormitorio di Aversa, assolutamente privi di strutture sociali e di servizi. Noi crediamo che le ultime aree libere, qui come altrove, debbano essere utilizzate per migliorare la qualità della vita dei residenti e non per aumentare il già enorme carico di abitazioni”.

Lo stesso D’Amore ha anche prodotto osservazioni ufficiali protocollate nelle quali si legge: “Le motivazioni della variante recano l’affermazione che “l’intervento proposto si inserisce…nell’esistente senza alterarne le caratteristiche urbanistico-costruttive; il progetto rispetta inoltre le previsioni in materia di viabilità e di spazi attrezzati già fissati dal Piano di Zona e confermati dal vigente Prg. In realtà, la variante consiste nell’inserimento di 4 fabbricati residenziali, per complessivi 76 alloggi, in un’area di circa 16mila metri quadri destinata dal vigente Prg a Verde pubblico e Servizi ed attrezzature religiose. La sottrazione di tale area alle destinazioni individuate dal Prg altera l’equilibrio tra residenze e servizi – stabilito per legge e non derogabile – senza che siano individuati, nella documentazione di progetto, interventi di riequilibrio urbanistico. Inoltre, il fabbisogno aggiuntivo di aree di servizio, connesso all’insediamento degli abitanti dei 76 alloggi in progetto, determina un ulteriore fattore di squilibrio, con la necessità di individuare altre aree da destinare a funzioni di servizio (standard), che, allo stato degli atti, non risultano individuate”.

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Redazione
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