TRENTOLA.La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli ha eseguito undecreto di sequestrodi beni emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico dei fratelli Elio, Generoso e Raffaele Roma di Trentola Ducenta (Caserta), nonché del figlio di Elio, Francesco.
I fratelli Roma sono imprenditori attivi nel settore dei rifiuti,ritenuti in affari con Gaetano Cerci,nipote del boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, e Cipriano Chianese, imprenditore attivo nel settore dei rifiuti di recente destinatario di analogo provvedimento di sequestro emesso sempre dalla magistratura sammaritana.
I Roma, secondo gli investigatori, avevano il ruolo di intermediari, trasportatori, depositari e smaltitori dei rifiuti illecitamente conferiti nel territorio campano, nellinteresse patrimoniale del clan dei casalesi. Tali rifiuti venivano poi smaltiti illegalmente nel territorio succitato, anche con l’utilizzo di falsi documenti di identificazione e con l’esecuzione di truffe ai danni di pubbliche amministrazioni.
Già in passato sono stati al centro di indagini relative alla società Siser di Villa Literno, di Generoso e Francesco Roma (padre e figlio), dalle quali è emerso che gli stessi recepivano fittiziamente concimi e composti per lagricoltura ma in pratica, grazie anche ad alterazioni e alla formazione di falsi certificati di analisi di rifiuti, realizzavano lo smaltimento illecito di una impressionante quantità di rifiuti pericolosi, caratterizzati dalla presenza di elementi fortemente inquinanti, che sono stati nel tempo assorbiti dallambiente cagionando la tossicità delle produzioni agricole esistenti nella ampia zona dinteresse, con conseguente pericolo per la salute degli ignari consumatori.
I beni sottoposti a sequestro di prevenzione – alcuni dei quali già colpiti da sequestro penale emesso dall’autorità giudiziaria di Napoli – sono 10 società, una quota societaria, una ditta, 22 terreni, 13 fabbricati, 31 autovetture e 10 motocicli, aventi sede od ubicati nella provincia di Caserta, nonché Sulmona (L’Aquila), Pisa e Napoli, nella disponibilità diretta e indiretta dei fratelli, per un valore complessivo di oltre 13 milioni di euro.