Uffici Giudici di Pace, i sindaci cercano soluzione contro chiusura

di Nicola Rosselli

 TRENTOLA DUCENTA. Chiudono i battenti i vari uffici dei giudici di pace per la crisi economica. In provincia di Caserta, tutti determinati i primi cittadini dei diversi centri interessati alla soppressione delle sedi a tentare di trovare una soluzione, anche intermedia, …

… che non penalizzi troppo non solo gli operatori della giustizia, ma anche i semplici cittadini che ricorrono in proprio, nonostante la decisione di abolire i vari uffici dei giudici di pace sia stata già adottata. Domenico Ciaramella, sindaco di Aversa, ricorda che “qualche giorno fa, presso la sala consiliare, abbiamo ospitato una manifestazione del consiglio dell’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere con il presidente Elio Sticco. In quel contesto invitammo anche gli altri sindaci e l’assessore al contenzioso, nonché addetto ai lavori in quanto avvocato, Alfonso Oliva, per concertare un’azione comune”.

Per la cronaca, la proposta avanzata dal sindaco di Aversa si riassume nell’istituzione di una sorta di consorzio nel quale i diversi comuni si farebbero carico delle spese di gestione degli uffici, costo che per gli uffici di piazza Plebiscito ad Aversa ammontano a trecentomila euro all’anno. “Ora, – conclude Ciaramella – apprendo che la decisione di chiudere gli uffici dei giudici di pace è stata adottata. Da parte nostra siamo ancora disponibili a farci carico di questi costi, Aversa e il suo agro conta 19 comuni e circa la metà della popolazione della provincia”.

Sulla stessa scia il primo cittadino di Trentola Ducenta, Michele Griffo, dove l’ufficio del giudice di pace raccoglie quella zona dell’Agro che arriva sino a Villa Literno passando per centri come San Cipriano d’Aversa e Casal di Principe. “Anche noi – ha dichiarato Griffo – abbiamo tenuto un incontro con l’ordine degli avvocati nel corso del quale ci siamo dichiarati disponibili a farci carico delle spese di gestione della struttura e ribadisco, al di là di ogni decisione già presa, che se sarà possibile siamo ancora pronti a farlo. Non si può penalizzare il gradino della giustizia più vicino ai cittadini, rendendone, di fatto, più difficoltoso il ricorso”.

Di “una perdita secca sia per gli operatori che per i cittadini, ma anche per l’indotto che si era creato intorno alla struttura” parla anche il sindaco di Marcianise Antonio Tartaglione che conclude “speriamo di essere ancora in tempo per recuperare con un’azione concertata con gli altri sindaci interessati. Certo è che nessuno ci ha interpellato, nemmeno per sapere se eravamo pronti a fare noi sacrifici in prima persona come amministrazione comunale”.

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