AVERSA. Per mantenere vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto si celebra il 27 gennaio il Giorno della Memoria, data in cui vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz nel 1945.
Il sindaco di Aversa, Domenico Ciaramella, e lassessore alla Pubblica Istruzione Gianpaolo Dello Vicario, hanno inviato una missiva a tutte le scuole cittadine per dar vita ad una riflessione sulla giornata della memoria.
Con l’apertura dei campi di Auschwitz si apre al mondo la visione di un’umanità tragica, unumanità violata, sia per la brutalità usata dei carnefici, sia per l’annientamento subito dalle vittime. si legge nella nota – Oggi ricordare significa ammonire, avvisare il mondo, noi tutti e le generazioni future, che ciò che è accaduto può sempre ripetersi se l’indifferenza e la superficialità prendono il sopravvento, se il fanatismo e a crudeltà non trovano fremo Infatti in queste giorno oltre ad omaggiare le innumerevoli vittime, è importante ricordare per mantenere alto il livello di guardia contro il rischio di finire nello stesso baratro di indifferente follia. Ricordare Auschwitz significa dire che le generazioni che sono venute dopo tale orrore si ribellano a questi e ad altri stermini, che le generazioni successive hanno imparato che ciò che accade nel mondo si ripercuote su tutti noi; che siano uomini che alzano la mano omicida contro altri uomini, che sia la forza distruttrice ed imprevedibile della natura, come è accaduto ad Haiti, l’unico modo che abbiamo per combattere tali atrocità è la solidarietà, che ci dà la vera dimensione di ciò che siamo ed insegna ai nostri bambini il rispetto per la sofferenza e la necessità di unione di forze, in particolar modo quando bisogna affrontare le difficoltà che si presentano.Ciaramella e Dello Vicario concludono: Per tali ragioni il minuto di silenzio, che rispetteremo insieme in questo giorno, ci darà un momento di unione e di condivisione di umanità.
Alle parole del sindaco e dellassessore si è unito il consigliere Michele Galluccio che parteciperà sarà con ragazzi dellIstituto Mattei ad Auschwitz proprio il giorno 27, accompagnati dai docenti Fabozzi e Di Grazia. A distanza di dieci anni dallistituzione della giornata della memoria ha detto il consigliere Galluccio il lavoro progettuale delle scuole ha fatto emergere la forte valenza formativa sottesa, come uno dei più significativi risvolti che caratterizzano il senso della legge. Esiste infatti un rapporto intrinseco, necessario tra il fare memoria e leducare: i processi formativi si attivano nel passaggio generazionale che consegna alle giovani generazioni valori, significati, nuove istanze di comprensione e di interpretazione rispetto a quella forma di memoria sedimentata e incessantemente interrogata che chiamiamo storia. Ne nasce una rappresentazione sociale del tempo che, collegando passato e futuro nel punto mobile del presente, sottrae gli eventi alla visione contingente della cronaca per consegnarli al ripensamento critico della storia. E per queste ragioni che si avvalora laffermazione fondante della Giornata: chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo.