Indennità, Di Lauro: “Basta ipocrisie, occorre un regolamento”

di Redazione

 Trentola Ducenta. E’ difficile commentare senza offendere nessuno ciò che è accaduto in città a livello politico.

Tuttavia, la vicenda delle percepite indennità di carica, tanto propagandate e messe addirittura nel programma politico dell’ultima tornata elettorale per il Consiglio comunale dalla lista del sindaco Griffo, parla da sola. Di certo non è giusto puntare il dito contro qualcuno, sia contro chi l’ha percepita, perché ne stava in diritto, che contro chi ha mantenuto personalmente la parola data, ma di fatto ne è involontariamente e negativamente coinvolto politicamente.

L’errore e l’ipocrisia sta nel non aver capito che un programma politico è fatto di cose serie e non di “trovate propagandistiche” che, a lungo andare, se non concepite con mera volontà o quanto meno regolate nella norma, non servono a nulla, anzi nella realtà dei fatti la “trovata” è servita a fare oggi bruttissima figura. Ma all’epoca, politicamente, sui cittadini avrà fatto sicuramente effetto. Può darsi anche che un’elezione si può vincere o perdere anche in questo modo e per questo motivo. Questa amministrazione è stata quantomeno incauta nel non mantenere gli impegni assunti su questo punto.

Qualche merito e qualche demerito hanno pure le opposizioni che hanno avuto l’onore e l’onere di rappresentare i cittadini in Consiglio comunale e se qualcuno di questi “avesse sempre letto le carte” l’inganno sarebbe uscito molto prima. Io, in quanto massimo rappresentante locale del Pse, non sto qui a discutere se sia lecito o meno percepire l’indennità, dico solo che se la legge lo prevede vuol dire che è pure normale percepirle.

Personalmente, credo che lo spirito sia esattamente il contrario di ciò che pensa la maggioranza e che poi ha smentito clamorosamente con l’agire. Per me le indennità vanno prese anche perché altrimenti si è più facilmente vulnerabili a far sì che non ci si debba pure rimettere di tasca propria per fare politica e si possa cadere nel recupero del “di più” o meglio essere poi facilmente corrotti. Ecco uno tra i tanti motivi per cui le indennità devono essere percepite. Rinunciare alle indennità non significa legalità e trasparenza e viceversa il contrario. Il concetto di legalità e trasparenza sta nell’etica e nella morale umana personale.

Se uno prende un impegno lo deve mantenere e se un impegno è assunto davanti alla comunità è un impegno solenne ed è ancora più gravoso non mantenerlo. Se poi lo si vuole approfondire diventa “gravissimo” di fronte a tutte le dinamiche che esso abbia potuto partorire iniziando da una possibile vittoria elettorale e finendo con tutto il resto.

Per queste ragioni chiedo, o meglio, noi socialisti europei chiediamo al sindaco, ove sia possibile, che questa volontà politica di non percepire più le indennità di carica sia regolarizzata anche attraverso modifiche allo Statuto comunale a maggioranza. Ma se ciò non fosse possibile almeno faccia firmare un atto dove si evinca che l’indennità legalmente percepita possa poi con atto scritto essere destinata ad altre “utilità”, in modo che un domani non si abbia nulla a pretendere e né pagare eventuali tasse per oneri ricevuti.

La politica è fatta di agire, basta un atto di reale volontà. A noi “dimissioni” di questo o quel personaggio non ci interessano, ognuno è artefice della propria credibilità politica.

Raffaele Di Lauro, Pse – Trentola Ducenta

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