Rocambolesco inseguimento per le strade di Aversa: 2 arresti

di Redazione

da sin. Gianmarco Maiello e Mhosen BoumedieneAVERSA. Sventata una rapina nei pressi dell’ippodromo di Aversa e tratti in arresto due uomini armati di pistola 7,65 con matricola abrasa con colpo in canna con doppio caricatore.

Nell’ambito di servizi straordinari di controllo del territorio, gli agenti del reparto prevenzione crimine Liguria ed del commissariato di Aversa intercettavano fuori l’ippodromo “Cirigliano” uno scooter Honda Sh 150 con a bordo due persone sospette con il casco.

All’alt della polizia i due riuscivano inizialmente a guadagnarsi la via di fuga ma, bloccati, investivano uno degli agenti che aveva tentato di arrestare la marcia dello scooter trattenendo per il giubbotto il passeggero. Dopo una violentissima colluttazione i due malfattori riuscivano a divincolarsi e, dopo essersi disfatti dei caschi, si dileguavano lungo il viale Olimpico, in direzione del centro città. Gli agenti del reparto prevenzione crimine, coordinati dall’ispettore Antonio Grimaldi, si ponevano all’inseguimento dei due fuggitivi che provocavano una serie di danneggiamenti ad autovetture in sosta ed in circolazione determinando momenti di forte concitazione e terrore al centro di Aversa.Sul posto giungevano equipaggi del commissariato di Aversa e pattuglie di rinforzo dei reparti prevenzione crimine dislocati nell’agro aversano che riuscivano di nuovo ad intercettare i fuggitivi in via Pisacane, dove venivano bloccati, disarmati ed arrestati.

Nel corso dell’operazione rimaneva lievemente ferito un agente. I due venivano identificati in Gianmarco Maiello, 27 anni, di Casal di Principe, e in Mhosen Boumediene, tunisino di anni 35, entrambi già noti alle forze dell’ordine, col secondo colpito anche da provvedimento di rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno. Trovati in possesso di una pistola semiautomatica con il colpo in canna, matricola abrasa e due caricatori venivano portati in commissariato dove erano tratti in arresto perché responsabili in concorso di detenzione e porto d’arma clandestina, resistenza e lesione a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Dopo le formalità di rito venivano associati alla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

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