Il governo scioglie il consiglio comunale di Villa Literno

di Redazione

Il sindaco Enrico FabozziVILLA LITERNO. Non sono bastati i cortei di protesta lungo le strade della città e davanti alla Prefettura. Il Consiglio dei Ministri, durante la riunione tenutasi a L’Aquila il 23 aprile, ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di Villa Literno.

La commissione d’accesso si era insediata durante il primo mandato dell’amministrazione guidata dal sindaco Enrico Fabozzi ed era rimasta in carica anche lo scorso anno quando si svolsero le nuove elezioni amministrative che sancirono la riconferma della giunta di centrosinistra.

Il Prefetto di Caserta Ezio Monaco la scorsa settimana aveva inviato la relazione al ministro degli Interni Roberto Maroni. Sconosciute, al momento, le motivazioni del provvedimento.

Intanto, la Prefettura di Caserta ha comunicato al segretario comunale Antonio Celardo che la gestione dell’Ente è affidata ai commissari straordinari Salvatore La Rosa, Giovanni Ricatti e Marco Serra.

Il sindaco Fabozzi (esponente del Pd) è stato fino allo scorso anno sotto scorta dopo l’atto intimidatorio subito nel gennaio 2007 quando sotto il portone della sua abitazione fu appesa una testa di maiale mozzata grondante di sangue. Un chiaro “segnale” in stile camorristico.

“E’ un provvedimento contro di me, contro il Consiglio e contro il territorio”, aveva dichiarato Fabozzi negli ultimi giorni, ritenendo la questione “politica” e puntando il dito contro il parlamentare del Pdl Nicola Cosentino e l’ex Prefetto di Caserta Maria Elena Stasi, attualmente senatrice del Pdl, che all’epoca inviò la commissione d’accesso.

Contro il provvedimento del governo, come già annunciato da Fabozzi, sarà presentato ricorso, così come avvenne per l’altro comune casertano di Marcianise, dove il consiglio fu reintegrato.

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