VILLA LITERNO. Gli agenti della Squadra Mobile di Caserta, coordinati dal vicequestore Rodolfo Ruperti, hanno arrestato quattro persone ritenute affiliate al clan dei Casalesi.
Si tratta di Mario Cossentino, 39 anni, e Massimo Iavarone, 35, Clara Ciervo (suocera di Iavarone), tutti di Villa Literno. I tre sono ritenuti appartenenti alla fazione Tavoletta dei Casalesi, attiva negli anni 90 a Villa Literno, da ritenersi ormai disarticolata dallarresto, nel corso degli anni, di capi e gregari e dagli omicidi o dal pentimento di alcuni dei suoi vertici, tra cui Cesare Tavoletta, figlio di Pasquale Zorro, vittima di lupara bianca.
I fatti contestati ai tre destinatari dellordinanza di carcerazione emessa dalla Corte dAppello di Napoli, si riferiscono al periodo della cruenta contrapposizione tra il clan Tavoletta e il clan Bidognetti, facente capo a Francesco Bidognetti, alias Cicciotto e mezzanotte, in carcere al regime del 41bis, che nel corso degli anni 90 si contendevano il controllo delle attività estorsive sul territorio di Villa Literno.
Nel settembre del 1999, in particolare, in unabitazione venivano sequestrati dalle forze dellordine cinque fucili semiautomatici ed un mitra kalashinkov ed unautovettura Fiat Punto rubata che riportava sulla carrozzeria i segni distintivi della Polizia di Stato.
Le indagini permettevano di accertare che limmobile era di proprietà di Massimo Iavarone, mentre la suocera Clara Ciervo aveva la piena disponibilità delle chiavi dello stabile dove era occultato larsenale, che doveva essere utilizzato per lomicidio di un esponente della opposta fazione.
Iavarone deve scontare la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione per detenzione e porto illegale di armi da guerra e clandestine, reato aggravato dallaver agito al fine di agevolare lorganizzazione criminale Tavoletta. La Ciervo, invece, è stata condannata a 4 anni e 2 mesi di reclusione per detenzione e porto illegale di armi clandestine e da guerra ed associazione di tipo mafioso, pena in parte già scontata in regime di custodia cautelare.
Mario Cossentino, già arrestato nel corso degli anni 90 per rapina, armi e sequestro di persona, deve scontare la pena di 2 anni e 5 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso.