VILLA LITERNO. “Ho deciso, nei giorni scorsi, pur se non indagato, di auto-sospendermi dal Pd e dal gruppo regionale per favorire la piena e completa libertà di azione e iniziativa di entrambi.
Sento oggi l’esigenza di chiarire all’opinione pubblica che le affermazioni, riportate dalla stampa, di alcuni collaboratori di giustizia sul mio conto sono completamente false. La mia azione di governo è stata di segno totalmente opposto.Ho svolto la funzione di sindaco assegnando al territorio e alla comunità obiettivi fortemente innovativi e di straordinaria amministrazione. Con la collaborazione dei cittadini e di una squadra amministrativa consapevole e coesa abbiamo conseguito notevoli risultati nonostante le difficoltà del contesto ambientale.
I sette anni da sindaco sono stati contrassegnati da eventi e momenti eccezionali. Dopo l’insediamento, la prima grande prova: la decisione del Governo regionale di installare il principale sito “legale” di eco-balle. Tema caldo, in un territorio in cui la camorra pretende di gestire il ciclo dei rifiuti, in cui regnano discariche abusive ed incontrollate. Così Villa Literno ha dato, per un biennio, il suo contributo decisivo alla risoluzione della questione rifiuti. Una decisione imposta dall’alto, grazie all’azione dell’Amministrazione, è divenuta una scelta condivisa dalla collettività.
Merito dell’Amministrazione, inoltre, è stato quello di convogliare importanti finanziamenti in un progetto di riqualificazione urbana ed ambientale. Per non sprecare un’opportunità irripetibile, puntare alla qualità dei lavori e prevenire il male comune del nostro territorio – “il massimo ribasso” con l’aggiudicazione ai “soliti” imprenditori – abbiamo preso la decisione di accorpare tutti i finanziamenti in un’unica gara di appalto con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, valutata da docenti universitari. All’indizione della gara, puntualmente è arrivata la minaccia della camorra: una testa di maiale fuori il portone di casa, immediatamente denunciata. Una settimana dopo, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica mi assegnò una scorta armata che mi ha accompagnato nei successivi 16 mesi.
A distanza di circa un anno dalla minaccia della camorra e ancora sotto “protezione”, paradossalmente interveniva il provvedimento di nomina della Commissione di Accesso.
Nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, mentre ero ancora sotto “scorta” e la Commissione di Accesso continuava a svolgere le indagini su delibere, gare d’appalto e contratti dell’Amministrazione, venivo rieletto sindaco, ottenendo un forte consenso elettorale.
Il 23 aprile 2009, inaspettatamente, veniva disposto lo scioglimento del consiglio comunale. Una decisione annullata dal Tar Campania con sentenza n°515/2010 che ha ritenuto “L’istruttoria…carente…e le deduzioni…mere illazioni”. Tali conclusioni sono state fatte proprie, in sede cautelare, anche dal Consiglio di Stato con ordinanza n°2971 del 28/06/2010.
La recente approvazione del Piano Urbanistico Comunale ha riportato nella legalità l’attività edilizia, per anni fuori da ogni controllo. Con le regole del Puc abbiamo coniugato legalità e sviluppo, spostando la collocazione strategica del territorio liternese verso l’area costiera, voltando le spalle a Casal di Principe e guardando verso il mare.
Nella qualità di sindaco, inoltre, ho ricoperto per 4 mesi la carica di presidente del Consorzio unico di bacino Napoli-Caserta. In tale veste ho lavorato ad un efficace piano industriale, in un settore “delicato”, con l’obiettivo di combattere gli sprechi, valorizzare le migliori risorse umane ed allontanare dalla gestione uomini e imprese legate alla camorra.
E’ evidente che un’Amministrazione ed un sindaco che operano in un comune di frontiera, come Villa Literno, ed attuano azioni straordinarie sono esposti a vari rischi e pericoli. Possono essere questi motivi per fermarsi? Io dico no.
Consapevole di queste difficoltà continuo a svolgere la mia funzione da consigliere regionale, continuando le battaglie di sempre per la legalità, la trasparenza e contro la camorra, per Terra di Lavoro e Villa Literno”.
Enrico Fabozzi, consigliere regionale Pd ed ex sindaco di Villa Literno