LONDRA. Non ci fu nessun complotto. La principessa Diana e Dodi Al Fayed persero la vita esclusivamente a causa della guida “negligente” dell’autista Henri Paul e dei fotografi che inseguivano la loro vettura nel tunnel parigino dell’Almà.
Non sono serviti 13 milioni di dollari per imbastire il processo, l’audizione di 250 testimoni e sei mesi di tempo, a Mohammed Al Fayed, per ottenere una sentenza che dimostrasse che il figlio Dodi era stato ucciso insieme a Lady D. per un complotto della Corona britannica contro di lui. Il verdetto, a maggioranza, è arrivato dopo quattro giorni di camera di consiglio. Ed è stato accolto con favore dai figli di Diana. Ora, a quasi 11 anni di distanza da quel terribile 31 agosto del 1997, latteso verdetto, che però lascia scontento Al Fayed, il quale, dopo la lettura della sentenza, ha espresso tutta la sua delusione: “Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge”.