BUCAREST. Cè aria di crisi politica in Romania. Dopo la sonora sconfitta alle amministrative, il primo ministro Calin Popescu Tariceanu ha rimesso nelle mani del suo partito il mandato.
Esponente del Partito Nazionale Liberale, Tariceanu è da quattro anni primo ministro del governo di Bucarest sostenuto da una coalizione di centrodestra. Si è candidato alla guida del suo partito: Tutti gli amministratori del Partito Liberale che sono andati al di sotto del 15% devono andare a casa e rimettere nelle mani del Partito il proprio mandato. Esordisce in questi termini il premier Tariceanu. Clima di vittoria in casa socialdemocratica (Psd) visti i risultati elettorali raggiunti: 1137 sindaci eletti in tutta la Romania, risultato inatteso che premia il ruolo importante di opposizione al Governo del Paese. Il leader del partito Mircea Geoană va duro e attacca il presidente della Repubblica, il democratico Traian Băsescu: Il presidente Băsescu non fa altro che spaccare i partiti politici pur di creare una pseudo maggioranza per le prossime politiche dellautunno 2008, ho constatato che la creazione di una mega coalizione di governo, come era nelle intenzioni di Băsescu è fallita. Col nostro partito socialdemocratico, con questi risultati nelle mani ci candidiamo a colmare le discrepanze sociali ormai sotto gli occhi dellopinione pubblica internazionale presenti ancora oggi in Romania. Il fatto più sconvolgente che dovrebbe far riflettere è il disinteresse del popolo: a Bucarest ha votato per il turno di ballottaggio di domenica circa il 31% degli aventi diritto. Che dire viva la democrazia!