Medvedev accusa la Nato e l’Occidente

di Redazione

Dmitry MedvedevMOSCA. Un nuovo attacco da parte del presidente russo Dmitry Medvedev che accusa la Nato di aver provocato il conflitto in Georgia e dichiara di non premettere all’Occidente di spingere la Russia dietro una nuova cortina di ferro.

Il leader del Cremlino parlando ad alcuni esponenti della società russa ha affermato: “Si dice continuamente, finalmente i russi dimostrano la loro vera natura…si dice che i falchi hanno vinto. E di fatto veniamo sospinti lungo una strada che e’ fondata non su una partnership piena e civile con altri Paesi, ma su uno sviluppo autonomo, fra spessi muri, dietro una cortina di ferro. Ma questa non e’ la nostra strada – continua Medvedev – Per noi non ha senso tornare indietro al passato. Noi abbiamo fatto la nostra scelta. ”Questo lo capiscono anche quelli che in privato mi dicono la Nato si farà carico di ogni cosa. Ma di che cosa è riuscita a farsi carico? La Nato e’ riuscita solo a provocare il conflitto, e nulla di più”. Il presidente russo ha inoltre sottolineato che si fa sempre più probabile l’ipotesi di una firma per un nuovo trattato di sicurezza europeo: “L’ipotesi che, dopo gli eventi nel Caucaso, un corposo trattato europeo venga sottoscritto diviene sempre più probabile: ora è chiaro anche a coloro che mi dicevano che non ce n’era bisogno e che la Nato avrebbe garantito ogni cosa”. Ribadendo la maturità e la responsabilità acquisita dalla popolazione russa durante l’aggressione georgiana all’Ossezia del sud, dimostrando come il conflitto nel Caucaso non abbia avuto alcun effetto sulla stabilità del Paese, il presidente Medvedev ha dichiarato: “Questo prova che la nostra democrazia si sta sviluppando ed è in grado di proteggere se stessa. E lavoreremo intensamente per raggiungere l’obiettivo prefisso, la creazione di una società democratica in cammino”.

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