MADRID. Dopo lo scandalo legato ad episodi di corruzione che coinvolge dei giudici spagnoli, il ministro della Giustizia Mariano Fernandez Bermejo si è dimesso.
Il premier Josè Zapatero ha subito nominato al suo posto Francisco Caamano, attualmente segretario di Stato per le relazioni con il Parlamento. Dallopposizione, il leader del Partido popular (Pp), Mariano Rajoy, saluta come buona notizia le dimissioni di Bermejo, da lui definite come obbligate. Tuttavia, il responsabile giustizia del Pd, Federico Trillo, ritiene che la decisione del ministro non chiarisce la questione: Oggi esigiamo che Zapatero spieghi la relazione del suo governo con la Giustizia. Le dimissioni non chiariscono il fatto più grave, la connivenza di Bermejo con Garzon e con il commissario capo della polizia giudiziaria, che avrebbero cenato insieme a margine della battuta di caccia incriminata.
Questi, in sintesi, i fatti: Lo scorso 6 febbraio scattava linchiesta Guertel da parte del giudice Baltasar Garzon, che rivelava il coinvolgimento di diversi imprenditori e di alcuni politici locali del Pp, soprattutto a Madrid, in una trama di corruzione e tangenti per appalti e servizi. Inchiesta che cominciava a tre settimane dalle elezioni regionali nei Paesi Baschi e in Galizia e dopo un mese di bufera mediatica su un altro scandalo su spionaggio politico interno al Pp di Madrid, rivelato dal quotidiano di area socialista El Pais. Dopo la rivelazione sulla sua battuta di caccia con il ministro Bermejo, lo stesso Garzon è stato criticato dal Pp, che ha cercato di ricusarlo e minaccia ora di denunciarlo per prevaricazione se non rimetterà ad altri tribunali la sua giurisdizione. Dunque, per i popolari ci sarebbe stato un complotto politico-giudiziario contro il loro partito.