EDINBURGO. Polemica tra Scozia e Stati Uniti per la liberazione di Abdel Basset al-Megrahi, ex agente dei servizi segreti libici, condannato all’ergastolo per l’attentato di Lockerbie e malato terminale di cancro alla prostata, rilasciato “per ragioni umanitarie” e tornato in Libia.
Il presidente americano Barack Obama è intervenuto personalmente parlando di “un errore” da parte delle autorità scozzesi, dopo che la Casa Bianca in un comunicato aveva già espresso “profondo rammarico” e aveva invitato la Libia a non accoglierlo in patria “come un eroe”.
Da parte sua, il ministro della Giustizia scozzese, Kenny MacAskill, ha detto che il terrorista non ha più di tre mesi di vita e che “è stato condannato da un’autorità più alta e morirà”.
Al-Megrahi, uscendo dal carcere in Scozia, ha ribadito la sua innocenza e il suo “sincero cordoglio” alle famiglie delle vittime. “Per quei familiari che ce la fanno ad ascoltarmi: continuate ad avere il mio sincero cordoglio per l’inimmaginabile perdita che avete subito. Per quelli che mi vogliono male, io non ve ne voglio”, ha detto. “Questo orribile tormento non finirà con il mio ritorno in Libia, probabilmente non finirà mai per me. Per me l’unica liberazione avverrà con la mia morte”.
E’ salito a bordo di un aereo libico e il figlio di Gheddafi, Seif al-Islam, è andato personalmente a prenderlo. In Libia Al-Megrahi è considerato un eroe il cui “sacrificio” ha permesso la revoca dellembargo. Obama ha chiesto che venga messo agli arresti domiciliari, ma all’aeroporto di Tripoli è stato accolto da migliaia di persone in tripudio e ha poi partecipato a una manifestazione nel centro della capitale libica.
Ma più che la Scozia, dietro potrebbe esserci lo zampino del governo britannico, interessato a ingraziarsi il leader libico Gheddafi. Infatti, secondo gli analisti britannici, il rilascio del terrorista, la sera prima dell’inizio del ramadan, costituirebbe un “regalo” per il quarantesimo anniversario (1 settembre) dellascesa al potere del rais libico. La liberazione potrebbe inoltre consentire alla britannica Bp di avviare le ricerche pretrolifere, ferme nonostante l’accordo firmato con Tripoli nel 2007.
Al-Megrahi fu riconosciuto colpevole per la strage di Lockerbie del 21 dicembre 1988, quando il volo Pan Am 103 Londra-New York esplose in volo sui cieli scozzesi provocando 270 morti (259 a bordo e undici al suolo), di cui 189 americani. Condannato all’ergastolo nel 2001, avrebbe dovuto passare in carcere non meno di 27 anni, secondo la legge britannica.