TEHERAN. Il capo del battaglione Al Qods dei Pasdaran iraniani, generale Nurali Shushtari, è stato ucciso, insieme a numerosi altri membri e alti comandanti dei Guardiani Rivoluzionari,in un attacco di uomini armati nel sud-est dell’Iran, nella provincia meridionale del Sistan-Baluchistan.
“In questo atto terroristico sono stati uccisi il generale Nour-Ali Shoushtari, il vicecomandante dellesercito dei Guardiani della Rivoluzione, generale Mohammad-Zadeh, il comandante dei Guardiani della Rivoluzione del Sistan-Baluchistan, il comandante dei Guardiani per la città di Iranshahr e il comandante dellunità Amir-al Momenin”, si legge in un comunicato dell’agenzia Fars.
Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha confermato la morte degli alti comandanti in un discorso pronunciato in Parlamento e ritrasmesso in televisione. Si tratta in assoluto dellattentato più grave mai compiuto ai danni di questo potentissimo corpo delite.
Lattacco è avvenuto nella regione di Pishin, vicono al confine con il Pakistan. I quattro alti comandanti si trovavano allinterno di unauto diretti ad una riunione quando un attentatore si è fatto saltare in aria. L’agenzia Irna ha precisato che i militari, fra morti e feriti, sono 60 (20 morti e 40 feriti), e,citando una notizia non confermata, ha detto che gli ufficiali delle Guardie si stavano recando a incontrare alcuni leader tribali quando sono stati attaccati.
L’agenzia semi-ufficiale Fars News ha detto che i militari sono stati attaccati da assalitori ignoti, senza fornire particolari. Il Sistan-Baluchestan, al confine con Pakistan e Afghanistan, è stata con una certa frequenza la scena di scontri tra le forze di sicurezza, ribelli sunniti e trafficanti di droga.
Secondo i pasdaran iraniani, vi sarebbero Paesi stranieri “nemici” dietro l’attentato. “L’arroganza globale – dice un comunicato delle forze di sicurezza iraniane, con chiaro riferimento agli Stati Uniti e alle potenze occidentali – ha provocato i mercenari che hanno compiuto l’attacco terroristico contro i pasdaran e i notabili dei gruppi etnici locali”.