ROMA. Disgusto e sconcerto coprono il volto di Benedetto XVI che ancora una volta è in prima linea contro i peccati mortali delluomo.
Ma questa volta a sporcarsi le mani è la stessa casta del clero che professa il nome di Cristo. Quella casta che si è sempre permessa di poter giudicare luomo avvolto dai peccati terreni, mettendo sotto silenzio i propri. Il Santo Padre non sembra voler essere indifferente e vuole gridarli a gran voce. Fare la massima chiarezza e punire i colpevoli in modo duro è il suo scopo.
La massima rappresentanza della cristianità mondiale ha convocato i vertici del clero irlandese affinché si possano punire i crimini venuti fuori dal rapporto Murphy, quel documento che attesta che per circa 50 anni alcuni bambini tenuti presso istituti gestiti da religiosi, in Irlanda, siano stati seviziati e torturati con ogni tipologia di violenza, da quella fisica a quella morale. Lindagine che ha ascoltato 2500 vittime ha portato alla ribalta dati sconcertanti.: pestaggi e umiliazioni inflitti da religiosi che avrebbe tentato di coprirsi luno con laltro, mettendo sotto silenzio la faccenda. Ma la chiesa romana prende le distanze e accusa, volendo punire i colpevoli dellorrido crimine.
La Santa Sede prende molto sul serio le questioni sollevate dal ‘rapporto Murphy’, incluse quelle che concernono i pastori delle Chiese locali che hanno in ultima istanza la responsabilità della cura pastorale dei bambini viene detto nella conferenza stampa vaticana, che mostra voler rompere il silenzio che per troppo tempo ha tenuto nascosta la vicenda. Benedetto XVI– aggiunge padre Lombardi – vuole indirizzare una lettera ai fedeli dellIrlanda nella quale saranno chiare le indicazioni circa la risoluzione della questione incresciosa e vergognosa per il nome di Cristo. Non solo rammarico ma anche azione concreta contro una vicenda troppo drammatica. Il papa è sconvolto e angosciato, condivide la rabbia, il senso di tradimento e la vergogna provate da così tanti fedeli cattolici irlandesi si continua nella conferenza. E anche il nunzio apostolico in Irlanda, Giuseppe Leanza, si scusa per quegli errori taciuti dalla Santa Sede: Noi condanniamo questi atti ma se dovesse emergere che un qualunque errore è stato commesso da parte nostra presentiamo le nostre scuse.
Lo scandalo venuto alla ribalta in seguito ad un documentario televisivo che fece emergere la storia delle violenze sui minori sarebbe stato taciuto dalla Chiesa irlandese, disposta a coprire i suoi ministri. Noi vescovi chiediamo scusa a coloro che hanno subito gli abusi dei sacerdoti quando erano piccoli, ai loro familiari e a tutti coloro che, giustamente, se ne sono scandalizzati. Siamo scioccati non solo per la portata degli abusi così come vengono riferiti in un rapporto, ci sentiamo anche coperti di vergogna di fronte ai tentativi di insabbiamento messi in atto dall’arcivescovado di Dublino, afferma il sinodo dei vescovi irlandesi. Scuse che non basteranno a schiodare dalla mente delle vittime il ricordo di quegli odiosi atti.