Thailandia, le “camicie rosse” annunciano nuove proteste

di Redazione

 BANGKOK. E’ costante lo stato di emergenza in Thailandia per la rivolta delle “camicie rosse”, delle quali è stato neutralizzato il loro canale televisivo satellitare.

Il governo del premier Abhisit Vejjajiva, al quale è stato chiesto di dimettersi econsentire nuove elezioni,ha annunciato che metterà a disposizione mezzi per invitare i manifestanti a tornare a casa, senza che contro di essi vengano presi provvedimenti legali, ma i sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra, deposto nel 2006, hanno in programma per venerdì una grande manifestazione e non vogliono ritirarsi, anzi minacciano ritorsionidopo la chiusura della loro emittente e stanno cercando altri satelliti disposti a far tornare in onda Ptv.

Intanto, migliaia di dimostranti continuano a presidiare la zona dello shopping sotto un sole torrido e le forze di polizia, nonostante i poteri speciali, cercano di evitare di farsi vedere per strada e ingaggiare scontri.

Un tentativo di mediazione arriva da 303 accademici delle università thailandesi che hanno firmato un documento con cui contestano la richiesta delle Camicie rosse di sciogliere il Parlamento, definendola “irragionevole”, e si oppongono all’uso della violenza. Allo stesso tempo, però, nel testo si rivolge un appello al governo di Bangkok affinché attui riforme politiche e sociali necessarie per la Thailandia.

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