KANDAHAR. La Nato è accusata dal presidente afghano Hamid Karzai di aver ucciso quattro civili a Kandahar, aprendo il fuoco su un autobus che si era avvicinato a una convoglio di militari stranieri nel sud dell’Afghanistan.
L’errore è stato ammesso dalla Nato, che ha espresso “profondo rincrescimento” e annunciato la costituzione di una commissione d’inchiesta. Altre 18 persone sono rimaste ferite: i soldati della coalizione internazionale Isaf hanno aperto il fuoco per errore contro il pullman di civili in viaggio sulla statale fra Kandahar e Herat, nel distretto di Zheray. Zelmai Ayubi, portavoce del governatore locale, ha confermato che lincidente è avvenuto allalba di lunedì. Tra le vittime ci sono una donna e un bambino.
Nella città di Kandahar è stata anche presa di mira la sede dei servizi segreti afghani. Secondo quanto ha riferito l’inviato della tv araba “Al-Jazeera”, tra gli assalitori ci sarebbero diversi kamikaze. L’assalto è stato rivendicato dai talebani. I servizi di sicurezza afghani hanno poi riferito di aver ucciso i tre miliziani che hanno svolto l’attacco. In base alle prime ricostruzioni fornite dagli uomini del governatorato locale, gli attentatori, muniti di cinture esplosive e fucili kalashnikov, sono riusciti ad attaccare la sede dei servizi segreti, piazzandosi nella vicina scuola pubblica per eludere la sorveglianza. Lo scontro a fuoco sarebbe durato circa due ore.