AncheCuba è stata indetta una settimana contro l’omofobia che, iniziata l’11 maggio, terminerà martedì 18.
L’evento rientra nell’ambito della Giornata internazionale contro l’omofobia o Idaho (International day against homophobia), istituita ufficialmente dall’Unione europea nel 2007 e che si celebra il 17 maggio su idea di Louis-George Tin, curatore del Dictionnaire de lhomophobie, che volle dare giusto rilievo alla data anniversaria della rimozione dell’omosessualità dal novero delle malattie mentali, classificate dall’Oms.
Nell’isola caraibica dal 2008 le manifestazioni a tutela dei diritti degli omosessuali sono dirette da Mariela Castro, figlia del presidente Raul e nipote del ‘Lider Maximo’ Fidel. Scrittrice e sessuologa, Mariela difende chi è stato perseguitato per decenni nell’isola caraibica, consapevole che “dobbiamo continuare così per cambiare il modo di pensare su questo tema”.
La comunità gay a Cuba è quanto mai nutrita e non si nasconde più. Il 15 maggio ha avuto luogo una breve marcia che, guidata da Mariela, si è snodata nelle strade del Vedado, il salotto de l’Avana. I manifestanti hanno sventolato bandiere cubane e arcobaleno, camminando e ballando a ritmo di musica caraibica.