PARIGI.E’ arrivato, nell’ambito dello scandalo Bettencourt, il “siluro” che l’entourage del presidente Nicolas Sarkozy temeva da tempo.
Una rivelazione che lo coinvolge direttamente, al punto che all’Eliseo si pensa a un imminente intervento in diretta tv del capo dello Stato. Secondo il sito Internet Mediapart, la campagna elettorale del 2007 del presidente sarebbe stata finanziata anche da una tangente in nero di 150mila euro. La nuova rivelazione è stata smentita dal presidente (“Calunnia che ha un solo scopo, infangare senza nessun collegamento con la realtà”), ma arriva dopo settimane in cui le scoperte quotidiane di giri di denaro e contatti ambigui fra la politica e il gruppo Bettencourt hanno minato il governo francese, costringendo per ora alle dimissioni di due ministri.
È stata l’ex contabile di Liliane Bettencourt, la donna più ricca di Francia e figlia del fondatore del gruppo L’Oreal, a dichiarare che il ministro del Lavoro Eric Woerth ricevette, in qualità di tesoriere del partito Ump, la somma di 150mila euro in contanti per finanziare la campagna presidenziale di Sarkozy. Claire T. ha lavorato alle dipendenze dellaBettencourt per 12 anni e ha lasciato le sue funzioni nel novembre 2008. All’epoca aveva la possibilità di prelevare denaro in contante dalla banca fino a 50 mila euro la settimana. La donna ha raccontato anche che, quando Sarkozy era sindaco di Neuilly, dal 1983 al 2002, era un “habitué” della casa Bettencourt e “riceveva anche una sua busta”. “Tutti sapevano nella ‘maison’ – rivela Claire T. – che anche Sarkozy andava in visita dai Bettencourt per recuperare del denaro”.
“È assolutamente falso”, replica l’entourage dell’Eliseo, contattato dalla France Presse. Ma il racconto su Mediapart di Madame Claire T. è molto dettagliato: i primi 50mila euro li ha ritirati in contanti dalla banca; “gli altri 100mila sono arrivati da un conto in Svizzera” e sono stati consegnati nel corso di una rapida cena a Eric Woerth dal gestore della fortuna della miliardaria francese Patrice de Maistre. Precisa il quotidiano online Mediapart che Claire T. è stata ascoltata dalla polizia che indaga sul caso Bettencourt. Lo stesso Woerth ha giudicato assolutamente “falsa” la ricostruzione.
Woerth, dal canto suo, ha smentito l’ipotesi di dimissioni. “Ora basta. Sono otto anni che sono tesoriere. Non mi si può rimproverare nulla”, ha detto Woerth, riferendosi al suo ruolo di tesoriere dell’Ump. “Il mio partito – ha aggiunto – non ha intascato illegalmente nemmeno un euro”. Il ministro ha quindi puntato il dito contro «una campagna che mi piomba addosso” da fine giugno. “Tre settimane sono tante”, ha osservato ancora Woerth, dicendo che Sarkozy “ha fatto bene a darmi fiducia. Escludo le dimissioni che non farebbero altro che dare ragione a coloro che mi attaccano”. Del resto, nel corso della riunione del gruppo Ump all’Assembla nazionale, che precede quella dei deputati dello stesso partito, la parola d’ordine era: “Non ci pieghiamo. Tutti dietro Woerth”.