Hiroshima, anche gli Usa commemorano l’anniversario

di Redazione

 HIROSHIMA. Alle 8.15, l’ora in cui il 6 agosto del 1945 l’ordigno fu sganciato dal velivolo americano B-29 Enola Gay, sono risuonati i rintocchi di una campana, mentre decine di migliaia di sopravvissuti, bambini e diplomatici hanno osservato un minuto di silenzio.

I rappresentanti di 74 nazioni hanno preso parte, assieme a circa 55mila persone, alle celebrazioni per il 65esimo anniversario delle bombe atomiche che distrussero le città giapponesi di Hiroshima, il 6 agosto 1945, e Nagasaki, tre giorni dopo.

Per la prima volta assistono alle cerimonie un diplomatico statunitense, l’ambasciatore Usa a Tokyo John Roos, e il segretario generale dell’Onu, Ban ki-moon. Anche la Francia e la Gran Bretagna, alleati degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, hanno inviato loro rappresentanti diplomatici. Un minuto di silenzio è stato osservato alle 8.15 locali (l’1.15 in Italia), momento preciso in cui la bomba deflagrò su Hiroshima provocando effetti devastanti.

Il primo a prendere la parola, dopo il raccoglimento, è stato il sindaco di Hiroshima, Tadatoshi Akiba, che dopo avere liberato in volo mille colombe in segno di pace, ha detto: “Salutiamo questo 6 agosto con la rafforzata determinazione che mai nessuna persona dovrà in futuro sopportare tali orrori”.

Il bombardamento atomico di Hiroshima ebbe luogo il 6 agosto 1945. Tre giorni dopo fu colpita Nagasaki. Nessuno è riuscito a dare un esatto numero delle vittime nelle due città che furono annichilite, si parla di oltre 200mila morti in entrambe nei mesi immediatamente successivi. Incommensurabili anche i danni – fisici, psichici, sociali – lamentati dagli “hibakusha”, cioè le persone che furono esposte alle radiazioni del bombardamento nelle due città. Il 15 agosto 1945 il Giappone si arrese, ma gli storici ancora oggi sono divisi sulla valutazione dell’effettiva necessità di utilizzare armi di quel tipo.

Gli Stati Uniti non hanno mai, ufficialmente, fatto alcun passo indietro su quella scelta. Mai nel dopoguerra, fino ad oggi, un membro in carica dell’Amministrazione Usa ha preso parte alle commemorazioni. E la messa in mostra della bomba atomica presso lo Smithsonian Institute ha provocato pesanti polemiche in Giappone. Ma con la vittoria dei democratici alle ultime presidenziali e l’inaugurazione di un nuovo stile diplomatico da parte della Casa bianca di Barack Obama, le cose stanno cambiando velocemente. Due anni fa Nancy Pelosi, la speaker della Camera dei Rappresentanti, è stata il primo rappresentante istituzionale a recarsi in visita al Memoriale della Pace di Hiroshima. Oggi, l’ambasciatore Usa a Tokyo, John Roos, è stato il primo rappresentante ufficiale del governo americano alle commemorazioni di Hiroshima.
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