STOCCOLMA. I giudici svedesi ci ripensano e danno il via libera all’inchiesta, in Svezia, contro Julian Assange, fondatore del sito internet Wikileaks, accusato di stupro.
Pochi giorni fa era spuntata l’ipotesi di un’indagine giudiziaria, appunto per violenza sessuale, nei confronti del numerouno del network, ma in un primo momento la Procura aveva deciso di non aprire il procedimento. Decisione ribaltata, dunque. Si procederà contro l’australiano che ha creasto Wkileaks, sito specializzato nella pubblicazione di documenti confidenziali riguardanti soprattutto l’esercito americano e le sue azioni in Afghanistan.
A dare l’annuncio sono state fonti della Procura. “Vi sono delle ragioni per pensare che è stato commesso un reato. In base alle informazioni attualmente disponibili, il mio avviso è che la classificazione del crimine è ‘stupro”, ha spiegato la responsabile della procura, Marianne Ny, in un comunicato.
Assange aveva dichiarato di essere completamente estraneo ai fatti che gli erano stati contestati appunto in Svezia, dove inizialmente era stato emesso un mandato d’arresto contro di lui per violenze e molestie sessuali. Il mandato era stato successivamente ritirato. E aveva commentato: “Le accuse contro di me sono infondate e il fatto che vengano formulate in questo momento mi preoccupa profondamente”. Negli ultimi tempi infatti il suo sito ha pubblicato documenti scottanti sugli Usa e sulla guerra in Afghanistan.