NEW YORK. Il pastore protestante della Florida, Terry Jones, che minacciava di bruciare il Corano nella giornata di domani, in occasione dell’anniversario dell’11 settembre, …
… ha prima fatto credere di essere disposto a fare marcia indietro, poi, in un secondo momento, ci ha ripensato, ribadendo la sua presa di posizione iniziale. E,ora, nuovamente un’altra inversione di rotta: non ci sarà nessun rogo. L’ultima sua dichiarazione, infatti, che sembrerebbe definitiva, è stata: “Non brucerò il Corano domani”.
Prima di questa che sembra la sua intenzione definitiva, Jones era tornato sui suoi passi annunciando che avrebbe bruciato il Corano nell’anniversario dell’11 settembre 2001. E aveva accusato un imam della Florida, Feisal Abdul Rauf,di averlo ingannato promettendogli che il previsto centro islamico di Ground Zero a New York non sarebbe stato realizzato. Nemmeno l’annuncio del magnate Donald Trump, che si è offerto di comprare la maggioranza delle quote del centro islamico per mettere fine alla controversia, gli aveva fatto cambiare idea.
Limam ha dichiarato di non aver parlato con il reverendo Jones né con Muhammad Musri, limam di Orlando che avrebbe fatto da intermediario tra New York e Gainesville. Musri, presidente della Islamic Society of Central Florida, ha detto dopo la conferenza stampa che questo accordo non cè mai stato. Lunico impegno che avrebbe ottenuto da Rauf sarebbe stato quello di incontrare lui e Jones sabato a New York. Ore dopo, in una seconda conferenza stampa, Jones ha detto che Musri “chiaramente, chiaramente ci ha mentito”. “Dato quello che stiamo sentendo, siamo ora costretti a ripensare la nostra decisione”, ha dichiarato. “Quindi allo stato attuale, non cancelliamo levento, ma lo sospendiamo”.
Fino a ieri, ufficialmente il pastore non aveva mai citato la moschea di New York come motivo per bruciare i Corani. Giovedì ha ricevuto una telefonata dal segretario alla Difesa Robert Gates e anche lFbi avrebbe avuto contatti con lui in Florida, mentre lInterpol aveva lanciato unallerta globale affermando che cè il rischio di una recrudescenza del terrorismo.
Nella vicenda interviene anche il presidente afghano, Hamid Karzai: “Abbiamo saputo che negli Stati Uniti un pastore ha deciso di profanare il Corano. – ha detto ancora Karzai – Ora, sebbene sembri che alla fine non lo farà, noi gli diciamo che non dovrebbero nemmeno pensarlo”.