PARIGI. Il Parlamento francese dà il via libera al progetto di legge che mette al bando l’uso del burqa. Il velo integrale islamico è vietato su tutto il territorio della Francia, incluse strade, piazze, e luoghi pubblici.
Il testo, fortemente voluto dal presidente Nicolas Sarkozy, è stato approvato dalla grande maggioranza dei membri del Senato, dopo il voto positivo dell’Assemblea nazionale lo scorso luglio. La Francia diventa così il primo Paese dell’Unione europea ad adottare un tale provvedimento, nonostante il parere negativo del consiglio di Stato e il disagio espresso dalle comunità musulmane. Il divieto, che non entrerà in vigore prima della primavera 2011, deve però ancora ottenere il via libera della corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi nelle prossime settimane.
La legge che mette al bando l’uso del burqa in Francia vieta la “dissimulazione del volto nei luoghi pubblici”, ma non menziona esplicitamente il velo integrale islamico. In particolare, il primo dei sette articoli afferma che “nessuno può, nello spazio pubblico, indossare abiti destinati a nascondere il volto”. Nel provvedimento si includono le strade e le piazze, “i luoghi aperti al pubblico” (negozi, bar e ristoranti, parchi, trasporti…) e quelli “destinati ad un servizio pubblico” (scuole, ospedali, uffici postali…).
Il divieto e le sanzioni entrano in vigore sei mesi dopo la promulgazione della legge, nel corso quindi della primavera del 2011, a patto che la norma non venga bocciata dal consiglio costituzionale, chiamato ad esprimersi nelle prossime settimane. A partire da quel momento, le donne che indossano il burqa o il niqab dovranno pagare una multa di 150 euro, alla quale si può aggiungere anche uno stage di “educazione civica”. La legge crea inoltre un nuovo delitto, la “dissimulazione forzata del viso”. Chiunque cioè obblighi una donna a coprirsi completamente rischia un anno di carcere e 30 mila euro di multa. Se si tratta di una minorenne, la condanna è doppia (due anni di prigione e 60 mila euro di multa). La legge prende così di mira gli uomini che costringono la partner a indossare il velo integrale “con minacce, violenza (…) abuso di potere o autorità”.
“In Italia non esiste, come in altri Paesi, un’emergenza burqa, i casi di donne costrette ad indossarlo restano isolati. Ma non per questo sono meno gravi”. E’ il commento del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna dopo l’approvazione del Senato francese di vietare il burqa nei luoghi pubblici. “Il burqa – prosegue il ministro – rappresenta infatti la negazione dei diritti della donna e la sua sottomissione, obbliga all’emarginazione chi lo porta ed ostacola l’integrazione: per questa ragione va tenuto ben alla larga dai confini del nostro Paese. In questo senso sono favorevole ad una legge che, considerato l’aumento costante dei flussi migratori e la diffusione del fenomeno anche in Europa, abbia una funzione per così dire ‘preventiva’. Auspico quindi – conclude Carfagna – che il Parlamento, dopo lo stimolo venuto dalla Francia, decida di proseguire e portare a compimento la discussione del progetto di legge che vieta l’uso del burqa nei luoghi pubblici anche in Italia”.