LONDRA. Il governo di Londra ha deciso di versare sostanziosi risarcimenti agli ex detenuti della prigione americana di Guantanamo che hanno raccontato di essere stati torturati con la complicità dei servizi segreti britannici.
Lo riferiscono alcuni media d’Oltremanica. A quanto pare, uno di questi detenuti otterrà oltre un milione di euro. Una dichiarazione ufficiale del governo è attesa per oggi in Parlamento. Dopo una lunga battaglia giudiziaria, la giustizia britannica aveva ordinato a luglio la pubblicazione di alcuni documenti relativi ai trattamenti inflitti all’etiope Binyam Mohamed, detenuto a Guantanamo per oltre quattro anni prima di essere trasferito in Gran Bretagna.
Mohamed era stato arrestato in Pakistan nel 2002; trasferito nel carcere di Guantanamo, era stato rilasciato senza alcuna accusa lo scorso anno. Le parti del memorandum – redatto dai servizi statunitensi e consegnato ai britannici nel 2002 – lette in aula avevano confermato come Mohamed era stato sottoposto a privazione del sonno, minacce e altri «trattamenti crudeli, inumani e degradanti».
Il Foreign Office aveva inizialmente impedito la pubblicazione dei documenti forniti dai servizi segreti americani invocando la “sicurezza nazionale” e la necessità di preservare la riservatezza delle comunicazioni scambiate tra Londra e Washington.
Sono sei gli ex detenuti di Guantanamo -Binyam Mohamed, Bisher al-Rawi, Jamil el Banna, Richard Belmar, Omar Deghayes et Martin Mubanga – che hanno accusato alcuni membri del MI5 di complicità nelle torture. Secondo gli osservatori, la decisione di versare milioni di euro di risarcimento è arrivata al termine di settimane di negoziazioni. Il governo intende così evitare lunghe e costose procedure giudiziarie.