Libia, continuano raid aerei. Via libera a missione italiana

di Redazione

 TRIPOLI.Non si fermano i combattimenti in Libia. Da un lato le incursioni aeree delle forze armate della coalizione anti-Gheddafi, dall’altro gli scontri tra i miliziani del regime del dittatore libico e gli insorti.

Nuovi raid aerei hanno colpito tra l’altro, anche Tajura, uno dei sobborghi di Tripoli. La coalizione internazionale ha condotto intensi raid aerei anche sulla città di Sabha, 750 km a sud di Tripoli, feudo della tribù a cui appartiene Gheddafi. Un jet francese ha poi abbattuto un aereo militare libico che aveva violato la no-fly zone. Lo ha riferito la tv Abc sul suo sito.

CORPI CARBONIZZATI. Alcuni ufficiali dell’esercito fedele a Gheddafi hanno intanto mostrato ai giornalisti presenti a Tripoli 18 corpi carbonizzati, in un ospedale della capitale. Secondo quanto riferito, si tratterebbe di militari e civili rimasti uccisi nei bombardamenti compiuti giovedì dalle forze della coalizione internazionale. Secondo il regime, sarebbe stata colpita Tajura, un sobborgo “residenziale” di Tripoli: “I bombardamenti dell’aggressore colonialista hanno provocato un numero importante di morti fra i civili”, ha fatto sapere l’agenzia ufficiale Jana. Gli alleati hanno compiuto 175 missioni aeree in 24 ore, 113 delle quali realizzate dagli americani. Mercoledì un attacco delle forze alleate aveva colpito ad Ajdabiya uno dei bunker di Gheddafi.

CARRI ARMATI A MISURATA. Sul fronte della guerra civile i carri armati di Gheddafi sono tornati a Misurata nella notte e hanno iniziato e sparare sulla zona vicino all’ospedale riprendendo con il favore dell’oscurità un attacco che era stato bloccato alla luce del giorno dai raid aerei. Gli abitanti della città costiera hanno detto alla Reuters che le forze di Gheddafi hanno preso il porto e migliaia di lavoratori stranieri sono così rimasti bloccati nello scalo. L’ufficio del coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la Libia, Rashid Khalikov, ha detto che 45 persone, compresi quattro bambini, sono stati uccisi da lunedì a Misurata in scontri fra ribelli e forze governative. Khalikov è tornato da una visita in Libia durata dal 12 al 16 marzo, e ha raccontato quanto ha visto ad alcuni giornalisti a Ginevra. Secondo la sua testimonianza non gli è stato permesso di entrare a Misurata, dove sarebbero stati usati scudi umani. Il coordinatore Onu ha anche detto di aver visto tanti edifici danneggiati a Zawiya, nella Libia occidentale.

GHEDDAFI TRATTA RESA RIBELLI IN CIRENAICA.

Intanto, una delle brigate del colonnello Muammar Gheddafi presenti ad Ajdabiya, in Cirenaica, starebbe trattando la resa con i ribelli libici che assediano da giorni la città. Secondo quanto riferisce l’inviato della tv araba “Al-Jazeera”, la brigata è stata circondata dagli insorti presso la porta orientale di Ajdabiya. La conquista di quella zona è considerata importante dal punto di vista strategico perché da lì transitano i rifornimenti che giungono da Tripoli , dove si trova il contingente più numeroso di militari pro-Gheddafi.

CAMERA APPROVA MISSIONE PER 7 VOTI.La Camera ha approvato – come previsto – la risoluzione della maggioranza sulla Libia che riassume le posizioni del Pdl, della Lega e del gruppo dei Responsabili, ma – a differenza di quanto si stimava – con soli 7 voti di scarto La Camera ha approvato anche la risoluzione presentata dalle opposizioni (senza i radicali) presentata dal Pd, Idv e Terzo Polo. La mozione di maggioranza è stata approvata con 300 sì, 293 no e due astenuti. Contro hanno votato infatti Pd, Fli, Idv e Udc. “Il Pd ha scommesso su un passo falso del governo e della maggioranza sulla crisi libica alla Camera e ha perso”. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, commentando l’esito del voto sulle risoluzioni presentate a Montecitorio. “Dalla sinistra – ha affermato – ci saremmo aspettati un voto non contrario sulla nostra mozione visto che mercoledì, al Senato, non aveva votato contro. Ma oggi il Pd ha votato contro, mentre mercoledì a Palazzo Madama non hanno partecipato alla votazione. Il motivo è chiaro: ancora una volta -ha continuato il ministro della Difesa- il Pd ha giocato la carta sbagliata, ha pensato che noi non potessimo raggiungere la maggioranza, facendo un gioco sporco su un tema come questo che non bisognerebbe trascinare nelle polemiche di politica interna. Ancora una volta hanno sbagliato i calcoli, perchè ancora una volta il governo ha avuto i numeri”.

FRATTINI.A Montecitorio era intervenuto in precedenza il ministro degli Esteri Franco Frattini che aveva illustrato, come aveva già fatto a Palazzo Madama, la posizione del governo. “Dividersi, quando condividiamo le linee di fondo” dell’intervento in Libia “indebolisce il paese” e non “rappresenta la necessaria solidarietà” “nei confronti di chi in teatri difficili sta portando la bandiera italiana” era stato l’appello lanciato all’opposizione da parte del ministro degli Esteri, che poi aveva annunciato che il governo era favorevole sia alla mozione della maggioranza che a quella delle opposizioni. Le opposizioni infatti avevano raggiunto un’intesa tra loro ed avevano presentato alla Camera, diversamente che al Senato, una risoluzione unitaria sull’intervento in Libia.

PD VOTA NO.Il Pd dopo una breve consultazione decideva però di non accettare la proposta del governo. “Voteremo no alla risoluzione della maggioranza” ha detto Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera, annunciando il comportamento di voto del suo gruppo sulla risoluzione Pdl-Lega.

LEGA.La Lega invece, per bocca del capogruppo leghista Marco Reguzzoni, aveva dichiarato di voler votare anche la risoluzione dell’opposizione sulla Libia “per dare un segno di unita”. “La vostra mozione – aveva detto rivolto ai banchi del centrosinistra – è più generica della nostra, ma la voteremo per dare un segno di unità al Paese in questo momento. Non ci interessa se voi non voterete la nostra”.

LA RUSSA.Dopo Frattini era intervenuto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. “I caccia Tornado Ecr italiani impiegati nella missione in Libia hanno effettuato 10 missioni e 32 sortite, ma senza che fosse necessario neutralizzare radar nemici con i missili di bordo” aveva spiegato La Russa. Oltre ai 4 Tornado Ecr e ai 4 caccia F-16, già messi a disposizione dall’Italia per le operazioni in Libia, “potranno essere disponibili nei prossimi giorni per le operazioni a guida Nato”, un gruppo navale e altri velivoli che attualmente “stanno operando sotto comando nazionale” aveva aggiunto La Russa.

NAPOLITANO.In precedenza il capo dello Stato aveva espresso soddisfazione per il voto di mercoledì al Senato sulla partecipazione italiana alla missione militare in Libia. “Io penso che nel Parlamento mercoledì si sia espressa, pur nella diversità di posizioni, una convergenza fondamentale, molto significativa e importante” aveva detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lasciando il sacrario delle Fosse Ardeatine.

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