Giappone, operai centrale Fukushima in ospedale

di Redazione

 TOKYO. Continua in Giappone la battaglia per cercare di arginare le radiazioni che fuoriescono dalla centrale nucleare di Fukushima.

Sono ripresi i lavori di riattivazione dell’impianto di raffreddamento al reattore n.3, dopo quasi un giorno di stop per la fuoriuscita di fumo nero. Tra i lavoratori impegnati nella centrale, tre operai sono stati esposti a dosi elevate di radiazioni e per due di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale. A darne notizia è stata l’Agenzia per la sicurezza nucleare e industriale del Giappone. I tre sono stati esposti ad una dose euqivalente d 170-180 millisieverts mentre lavoravano sui cavi al reattore numero 3. I due operai ricoverati hanno riportato ustioni alle gambe.

Intanto, le autorità di Tokyo distribuiranno 240mila bottiglie di acqua minerale a circa 80mila famiglie con bambini al di sotto di un anno di età, dopo che è stato lanciato un allarme sul livello di radioattività nell’acqua corrente della capitale, pericolosamente alti per i neonati. “Stiamo considerano varie possibilità” ha aggiunto Edano, precisando che l’acqua minerale è stata razionata e che nessuno ne può comprare più di due litri e mezzo al giorno.

Dopo l’annuncio di ieri gli scaffali delle acque minerali si sono svuotati nel giro di poche ore. Le compagnie produttrici di acqua minerale sono state inviate ad aumentare quanto più possibile la produzione, nel tentativo di provvedere alla necessità di Tokyo ma anche a quelle delle circa 300mila persone rimaste senza casa nel nordest, investito l’11 marzo dal terremoto e dal seguente tsunami. E anche la presenza di iodio nell’acqua di mare nei pressi della centrale di Fukushima è aumentata fino a 147 volte i livelli fissati dalla legge.

E la paura arriva a sfiorare anche il nostro Paese. L’Italia viene sorvolata infatti oggi da alcune masse d’aria debolmente contaminate da materiale radioattivo rilasciato da Fukushima. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio rassicura: “Nessuna nube tossica, ma solo correnti d’aria assolutamente non tossiche e non pericolose”.

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