ROMA.Mentre i ribelli si riavvicinano a Brega, la Nato ha ripreso le sue incursioni su Tripoli e sulla stessa Brega.
Gli insorti hanno chiesto alla Nato di fare di più per non essere un peso. Segnalata la scomparsa di un commando francese nel deserto. Aerei hanno sorvolato Tripoli, dove almeno tre forti esplosioni sono state udite alla periferia est. Verso le 11.30 “c’era un aereo che sorvolava, poi ci sono state due esplosioni, la seconda delle quali molto forte”, ha raccontato un residente. Un abitante della periferia est, del quartiere di Salaheddin, ha parlato di tre esplosioni.
Bombardamenti Nato hanno colpito le forze di Gheddafi a Misurata. I cannoneggiamenti dei filo- gheddafiani sulla città avevano già causato cinque morti e 25 feriti. Due insorti sono però rimasti uccisi e una decina feriti durante un raid aereo nei pressi della città. Gli insorti affermano di aver riguadagnato terreno nei dintorni di Brega. I ribelli hanno dichiarato che il territorio perso negli ultimi giorni di fronte all’avanzata degli uomini pro-Gheddafi è un fatto normale in un fluido conflitto nel deserto e che comunque ciò non impedirà loro di arrivare all’obiettivo di far cadere il rais.
La Nato non fa abbastanza per sostenere gli insorti libici e rischia di essere solo un peso. È la dura presa di posizione che arriva Abdel-Hafidh Ghoga, vice presidente del Consiglio nazionale transitorio costituito dagli insorti a Bengasi. Ghoga ha affermato che i successi militari della resistenza sono strettamente collegati alle operazioni Nato. Ieri anche l’ex ministro degli Interni, il generale Abdel Fattah Yunes, passato con la resistenza, ha chiesto alla Nato di fare di più e di “escludere i ribelli dall’applicazione della no-fly zone imposta sulla Libia, in modo da consentire loro di effettuare raid aerei contro le brigate di Muammar Gheddafi”. Il leader degli insorti ha inoltre criticato la Nato “per il ritardo con il quale è intervenuta in Libia”.
COMMANDO FRANCESE SCOMPARSO NEL DESERTO. Una squadra di forze speciali francesi sarebbe scomparsa in pieno deserto. Lo riferisce il quotidiano algerino Al Khaber citando fonti della sicurezza algerina. La risoluzione 1973 dell’Onu sulla Libia non prevede l’utilizzo di truppe di terra e finora tutti i paesi della coalizione e la stessa Nato hanno escluso l’impiego di soldati sul terreno. La notizia è trapelata quando le autorità algerine si sarebbero rifiutate di concedere le loro basi e il loro spazio aereo a fronte di una richiesta francese. Stando alle fonti algerine, Parigi intendeva adoperare i suoi elicotteri per una missione di ricerca dei suoi uomini. Secondo le stesse fonti, le forze speciali francesi si trovavano nella zona desertica di Al Hamada Al Hamrah per azioni di contrasto a “contrabbandieri, terroristi ed esponenti del regime libico”.
L’ex ministro libico dell’Energia, Omar Fathi bin Shatwan, è fuggito a Malta. Lo scrive il Times of Malta spiegando che bin Shatwan è partito dal porto di Misurata ed è arrivato venerdì sulle coste maltesi, a bordo di un peschereccio. La conferma è arrivata nella notte dal ministero degli Esteri de La Valletta. L’ex ministro, uscito dal governo libico nel 2007, aveva preso le distanze dal regime, accusandolo di atrocità contro la popolazione.