ISLAMABAD.Il Pentagono ha diffuso cinque video inediti di Osama Bin Laden, compreso uno in cui si vede lo stesso terrorista che guarda alla tv un servizio su di lui, sequestrati durante il raid del 2 maggio che ha portato all’uccisione del fondatore di Al Qaeda.
Nelle immagini Osama appare invecchiato, nel suo rifugio-bunker in Pakistan, ma comunque “ancora attivo e leader dell’organizzazione”, e “in pieno controllo strategico e operativo”, come afferma il Pentagono, definendo il materiale sequestrato il “più vasto ed importante” di cui finora gli Usa siano mai entrati in possesso.
Il video di Bin Laden che guarda se stesso è stato chiaramente girato da un’altra persona, alla quale il terrorista si rivolge dando consigli di ripresa. Un altro dei video sequestrati a Abbottabad rigaurda una registrazione di propaganda di Osama intitolata “Messaggio al popolo americano”. Una clip senza audio e, secondo quanto ha detto ai reporter un membro dell’intelligence, registrata lo scorso autunno, in cui Osama appare in forma decisamente migliore, con barba tinta e accorciata.
Si apprende anche che sarebbe stata una telefonata a permettere alla Cia, lo scorso anno, di individuare il compound di Abbottabad. Telefonata giunta da un vecchio amico ad Abu Ahmed al Kuwaiti, il “corriere” di Bin Ladenche l’intelligence americana teneva sotto sorveglianza. L’amico ha chiesto ad al Kuwaiti dove era stato e cosa stava facendo. “Sono di nuovo con le persone con cui ero prima”, è stata la laconica risposta, a cui è seguita una pausa significativa. “Possa Dio facilitarvi”, ha commentato l’amico. Per gli uomini dell’intelligence americana il messaggio era chiaro: il corriere era tornato da Osama. E la telefonata li ha portati al rifugio. Dall’attività di intelligence è emerso, tra l’altro, che quando al Kuwaiti o altre persone lasciavano il rifugio, guidavano il loro mezzo per almeno 90 minuti prima di inserire la batteria nel telefono cellulare.
Intanto, unadelle mogli del leader di Al Qaeda, Amal Ahmed al Sadah, durante gli interrogatori dopo il suo arresto nel compound di Abbottabad, ha affermato che Osama viveva già dal 2003 in un villaggio vicino alla città di Haripur, a qualche decina di chilometri da Islamabad. Secondo due ufficiali intervistati dal giornale pakistano Dawn, la giovane moglie yemenita di Bin Laden, detenuta dalle forze pakistane dal giorno del blitz in cui è morto il marito, ha riferito che prima di trasferirsi ad Abbottabad, verso la fine del 2005, il capo di Al Qaeda ha vissuto con la sua famiglia per due anni e mezzo a Chak Shah Mohammed Khan, villaggio a due chilometri a sud est della città di Haripur, situata lungo la strada tra Islamabad e la stessa Abbottabad. Questo significa che Osama avrebbe lasciato l’area tribale del paese nel 2003 per andare a vivere in un centro abitato. Per anni, scrive ancora il quotidiano, sin dalla scomparsa di Osama dalle montagne di Tora Bora in Afghanistan nel 2001, le forze americane e pakistane lo avevano cercato nella regione tribale al confine tra Pakistan ed Afghanistan.
I video di Bin Laden |