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ROMA. Durante la recita dell’Angelus, il Pontefice ha rinnovato il suo appello affinché in Libia la via del negoziato ponga fine al conflitto armato.
“Continuo a seguire con grande apprensione – ha detto il Papa – il drammatico conflitto armato che ha causato un elevato numero di vittime”. Benedetto XVI si è poi espresso anche sulla crisi in Siria: “Chiedo a Dio – ha aggiunto – che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue”.
“Rinnovo un pressante appello – ha detto Benedetto XVI dopo il Regina Coeli parlando alla folla di fedeli raccolti in Piazza San Pietro – perché la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza, con l’aiuto degli Organismi internazionali che si stanno adoperando nella ricerca di una soluzione alla crisi”.
Per la prima volta, poi, la Santa Sede si è espressa sulla crisi che da settimane sconvolge la Siria. Il Papa ha chiesto che si ponga fine allo spargimento di sangue riconoscendo, allo stesso tempo, “le legittime aspirazioni a un futuro di pace e stabilità”. “Il mio pensiero – ha affermato Benedetto XVI – va anche alla Siria, dove è urgente ripristinare una convivenza improntata alla concordia e all’unità”.
“Chiedo a Dio – ha aggiunto – che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, ed invito le autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità”.
Per la prima volta, poi, la Santa Sede si è espressa sulla crisi che da settimane sconvolge la Siria. Il Papa ha chiesto che si ponga fine allo spargimento di sangue riconoscendo, allo stesso tempo, “le legittime aspirazioni a un futuro di pace e stabilità”. “Il mio pensiero – ha affermato Benedetto XVI – va anche alla Siria, dove è urgente ripristinare una convivenza improntata alla concordia e all’unità”.
“Chiedo a Dio – ha aggiunto – che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, ed invito le autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità”.