AVERSA. Cè aria di primavera, di cambiamento, di rinnovamento. Ed anche se la campagna elettorale volge alla fine cè chi si prepara alla svolta finale.
E il caso specifico del ciaramellone cittadino, il sindaco Domenico Ciaramella, che, da quando si è visto scippare la carica di candidato alla presidenza della provincia per il centrodestra, è alquanto attapirato. Sembra, infatti, che stia preparando per la battaglia finale al grido contiamoci. Il perché è chiaro: il suo antagonista di sempre, Peppe Sagliocco, consigliere regionale uscente e ricandidato alle elezioni del 28 e 29 marzo, avrebbe giurato che, una volta eletto, sarebbero cambiate una o due cose. La prima proprio al comune di Aversa. Tutti a casa? Dati alla mano, ciò sarebbe in suo potere perché Peppino ha i numeri per far cadere il Consiglio comunale. Ed allora ecco il grido di battaglia della fascia tricolore: Nessun forestiero metta le mani su Aversa.
Certo, da buon politico non ha nominato lantagonista, ma è ovvio a chi si riferisse. Ciaramella sarebbe quindi intenzionato a correre ai ripari: subito dopo le elezioni andrebbe a varare una nuova giunta, facendo spazio allentrata in Assise dei primi non eletti, pronti a giurargli fedeltà incondizionata, e non solo a parole. Questa volta Mimì vuole tutto nero su bianco, perché, come dice il proverbio, carta canta. Allora il gioco è sui numeri: se la cordata Giuliano-Ciaramella tiene, e lo dimostreranno i voti che ad Aversa otterrà il candidato alla regione Paolo Romano, allora tutto resterà uguale a prima; se Sagliocco, invece, come da previsioni, sbancherà allora addio sogni di gloria.
Per non parlare dei giochi pirotecnici sulle provinciali, in cui i candidati somigliano più a pupi siciliani su una scacchiera a pallini. Come sempre, il futuro di Aversa si decide a tavolino, in un vertiginoso gioco di interessi più o meno soggettivi, mai collettivi.