TEHERAN. Nuove sanzioni all’Iran. Lo hanno deciso i Paesi dell’Unione europea lunedì mattina a Bruxelles. Si tratta di un embargo petrolifero contro il programma nucleare che sta portando avanti Teheran.
I 27 Paesi avranno tempo fino al 1 luglio per rescindere i contratti petroliferi in corso con l’Iran, mentre per i contratti di nuova fornitura lo stop sarà immediato. Il regime di Ahmadinejad aveva minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz nel caso ci fossero state nuove sanzioni.
Una possibilità che non è piaciuta agli Stati Uniti che hanno fatto scortare la portaerei Lincoln all’interno del Golfo. Così si discute non solo dell’impatto delle sanzioni su chi le subisce, ma anche su chi le impone, spiega Catherine Ashton, rappresentante per la politica estera Ue. Le sanzioni riguardano anche la banca centrale iraniana.
Alla riunione partecipa anche il ministro degli Esteri Giulio Terzi. Non si è fatta attendere la reazione iraniana confermando la minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz. “Se ci dovesse essere una qualsiasi interruzione della vendita di petrolio iraniano, lo Stretto di Hormuz sarà certamente chiuso”, ha detto all’agenzia semi-ufficiale Fars Mohammad Kossari, vice-capo del comitato parlamentare per gli affari esteri e la sicurezza nazionale.