Bruxelles, ucciso top manager di ExxonMobil

di Redazione

Nicholas MockfordBRUXELLES. Avevano appena finito di cenare. Ristorante italiano poco distante dal quartier generale della Exxonmobil, la più grande compagnia petrolifera del mondo, a Bruxelles.

Erano appena passate le dieci del 14 ottobre quando Nicholas Mockford, numero uno, è uscito dal locale a braccetto con la moglie Mary. Mentre attraversavano la strada si sono avvicinati due uomini. E hanno sparato. Tre colpi a lui per poi picchiare la donna. Il manager è morto mentre stava andando in ospedale. La polizia ha imposto il silenzio stampa per oltre una decina di giorni.

Stanno cercando di capire chi possa essere l’autore di quella che sembra sia un’esecuzione. I testimoni hanno spiegato che i due killer indossavano un casco integrale. E subito dopo aver sparato hanno cominciato a correre per le vie della capitale belga. La moglie è ricoverata in ospedale, le sue condizioni non sono gravi. Mockford, 60 anni, era a capo della divisione marketing e tecnologie. E stava studiando nuovi carburanti ecologici.

La sua stata una carriera lunga alla Exxon, dove ha cominciato a lavorare negli anni ’70. “Siamo in stato di choc”, dicono dalla compagnia. Cresce la convinzione di sia trattato di un omicidio eseguito da professioni. “Nessuno riesce a capire le ragioni”.

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